Wednesday, January 18, 2017

Sigmundsherberg, Salvati dal nemico - Sigmundsherberg, Saved by the enemy

La Storia che non conosci.

Tratto dal libro "Eroi o Criminali?" di Booksprint Edizioni. Autore Giovanni Consigli

L'Austria del Imperatore Carlo 1° d'Asburgo, tra il 1917 e il 1918 salvò 600.000 italiani dimenticati dal loro stato. Furono fatti prigionieri e per questo condannati dal loro esercito, come disertori. Gli austriaci li mantennero in vita, nonostante il rifiuto del esercito italiano di farsene carico. Finita la guerra quei poveri ragazzi si avviarono verso casa, ma alla frontiera una tremenda sorpresa li attendeva ..... nemici e compagni d'arme si  erano cambiati di ruolo.


Le cifre del sacrificio italiano nella grande guerra parlano di oltre 650 mila morti e più di 400 mila mutilati. 
Non si parla mai dei 700 mila prigionieri italiani nelle mani degli austriaci, perchè questo fatto nasconde un altra vergogna italiana. 
Sebbene quella guerra fosse tremenda e feroce, gli accordi internazionali prevedevano che ogni nazione provvedesse al mantenimento dei propri soldati prigionieri degli avversari. Così i tedeschi rifornivano i francesi per il sostentamento dei propri soldati caduti prigionieri e lo stesso facevano i francesi con i tedeschi. 
Anche l'Austria riforniva di viveri, vestiario, medicine e denaro l'italia per il mantenimento e la cura dei propri prigionieri catturati dagli italiani. I soldati prigionieri austriaci (in gran parte Croati) che lo sapevano, reclamavano il Pane (Kruch in Croato) ogni volta che avevano fame. 
Ben diversa era la sorte dei 600 mila prigionieri italiani catturati dagli imperiali. Lo stato italiano si rifiutò di mandare al Austria le necessarie forniture di viveri, vestiario e medicine destinate ai prigionieri italiani. 
Considerato che l'esercito Austriaco sul fronte italiano, superava di poco i 700 mila uomini, si deduce che l'Austria avesse un altro esercito di prigionieri da mantenere. 
Nella condizione nella quale si trovava l'Impero non se lo poteva certo permettere. Oltremodo era qualcosa di profondamente vigliacco ed ingiusto.
Per lo stato italiano chi cadeva nella mani del nemico era come se fosse morto, di certo non se ne sarebbe più occupato . Ogni soldato italiano fatto prigioniero dal nemico, era abbandonato al suo destino. 
Tutto questo fu reso palese tra le truppe, alle quali venivano descritte come infernali le prigioni Austriache. L'intento era quello di distogliere i soldati dal pensiero di arrendersi. 
Era parte di una strategia, di una serie di provvedimenti atti a sfruttare anche il terrore provato dai soldati. 
Uno di questi provvedimenti ordinava ai carabinieri ( che stavano dietro la prima linea delle trincee) di uccidere qualsiasi soldato che durante un attacco alla baionetta fosse tornato indietro o si fosse fermato. 
Inoltre la decisione di non inviare viveri ai prigionieri, caricava il nemico di un notevole peso, visto il numero esagerato di prigionieri italiani detenuti dagli austriaci. 
Naturale capire che i prigionieri italiani furono un ulteriore peso per l'austria che dovette mantenerli. 
Nel solo campo di Sigmundsherberg il 18 /11/1917 erano rinchiusi oltre 180.000 prigionieri italiani, equivalenti ad una intera città, per esempio la mia Parma 
Quanto denaro, quanto lavoro, quante risorse occorrevano ogni giorno per mantenere in vita tutta quella gente, che nella buona sostanza erano nemici ? 
Eppure il governo Austriaco se ne fece carico, al posto dello stato maggiore di sonnino e compagni di merende. 
Lo stato maggiore Austriaco avrebbe potuto lasciarli morire tutti, di fame, di freddo, di malattie, avrebbe potuto lasciarli morire nei loro escrementi , senza acqua per lavarsi, ne letti dove riposare, ne vestit per coprirsi. 
Gli Austriaci avrebbero potuto facilmente lasciare morire tutti quei parassiti, con piena soddisfazione visto il tradimento italiano ed il perfido comportamento. Avrebbero potuto vendicarsi su quei poveri sventurati, ma non lo fecero, li nutrirono, li coprirono, gli diedero acqua e servizi, li riscaldarono. Anche se sicuramente il governo italiano non lo meritava, quelle poveri genti non ne avevano colpa e vennero tenuti in vita nonostante tutto.
Tuttavia quando a Vienna le provviste di viveri, medicine, vestiario, a causa del blocco alleato iniziarono a scarseggiare, i prigionieri italiani furono i primi a risentirne. 
Da quel novembre del 1917, passò un altro anno di guerra ed i prigionieri superarono di gran lunga i 700 mila, non si conosce il numero preciso, ma ciò che si sa è che i prigionieri italiani a fine guerra erano molto più numerosi dei soldati austriaci. 
Una moltitudine impossibile da nutrire adeguatamente, perchè ormai non c'erano più risorse nemmeno per i soldati austriaci, così 100 mila prigionieri morirono a causa della sopraggiunta penuria di beni e di medicinali . Ma quei poveri soldati morirono a causa del rifiuto dello stato italiano di farsene carico. Per gli altri 500 mila soldati che vissero grazie alla pietà degli Austriaci, i quali si tolsero letteralmente il pane dalla bocca per non farli morire, il ritorno in italia fu lungo e difficile. 
Salvati e tenuti in vita dal nemico, oltre mezzo milione di soldati rientrarono a casa dopo due anni di prigionia, ma sorpresa ..... Furono tutti fermati appena rimpatriati e trattati come disertori. 
Pena la fucilazione immediata, mezzo milione di ex soldati, furono tenuti per mesi in circa 50 campi di concentramento italiani peggiori di quelli austriaci. La guerra era finita per tutti, ma non per loro
Genti che finita la guerra erano ormai a pochi km da casa, dai figli, dalle mogli, dai genitori, furono fatti di nuovo prigionieri per controllare le identità ed accertare eventuali crimini di diserzione. La guerra era finita, ma quei poveri ragazzi erano prigionieri del loro esercito e potevano essere fucilati dal loro compagni
Mezzo milione di soldati che avevano servito la patria, vennero tenuti per mesi nei campi di concentramento in italia, rinchiusi col filo spinato e sorvegliati dai reparti dei carabinieri. Tutti colpevoli di presunta diserzione, salvo prova contraria da accertare. 

Sempre il solito vizio della giustizia italiana : Se sei indagato, per un dubbio di un magistrato, anche senza prove reali,  sei colpevole fino a prova contraria. Non sei considerato innocente fino a prova contraria. Nella sostanza sei Tu che devi provare la tua innocenza, non sono i magistrati a dover provare la tua colpevolezza, prima di arrestarti. 

Quanti morirono di fame , maltrattamenti, epidemie, non è ancora stato accertato, visto che questa vergogna è stata a lungo nascosta. 
Quanti tornarono ? Quanti furono fucilati come disertori ? Quanti morirono dopo poco ? Nessuno oggi lo sa dire. 

Quanti famigliari, di quei soldati imprigionati che non sono tornati sanno la verità ? Chi ha detto loro che il loro caro è morto a guerra finita in un campo di concentramento italiano ??
Quelle genti furono prima dimenticate, poi umiliate e maltrattate da chi avevano servito. 

La guerra era finita ma qualcuno pensava di avere combattuto dalla parte sbagliata. 
Un altro vergognoso capitolo della nostra storia italiana. 

Un documento rende bene l'idea del flusso di arrivo di queste povere genti nella provincia di Reggio Emilia. Il documento, datato 26 Novembre 1918, scritto dal prefetto Boniburini di Reggio Emilia dice: “Mentre non sono ancora sistemati circa 15 mila prigionieri liberati, assegnati al settore di Correggio e arrivati senza alcun preavviso e mentre se ne attendono 20 mila nel settore di Reggio, stanno arrivando da ieri mattina pure senza preavviso nei campi di concentramento di Mirandola, di Reggiolo, di Rolo, di Fabbrico, altre decine di migliaia di uomini, come faremo a far fronte a questa invasione  
Responsabili di questo immane crimine : vittorio emanuele 3°, governo salandra, ministro esteri sonnino, generale cadorna, generale diaz e lo stato maggiore del esercito italiano


www.booksprintedizioni.it  / eroi o criminali / Giovanni Consigli







History do not know.

From the book "Eroi o Criminali?" of Booksprint Editions. Author Giovanni Consigli

Austria's Emperor Charles 1 ° of Hapsburg, between 1917 and 1918 saved 600,000 Italians forgot from their State. They were taken prisoners and sentenced by their army as deserters. When the war ended, the poor boys started home, but a terrible surprise at the frontier was waiting for them ... enemies and fellow fighters had changed their roles.


The figures of the Italian sacrifice in the Great War speak of more than 650 000 deaths and more than 400,000 maimed. 
You never hear of 600,000 Italian prisoners in the hands of the Austrians, because this fact hides another Italian shame. 
Although the war was terrible and fierce, international agreements provided that each nation should ensure maintenance of its captive soldiers opponents. 
So the Germans supplied the French for the sustenance of its soldiers killed prisoners and so did the French with the Germans. Austria also supplied with food, clothing, medicine and money Italy for the maintenance and care of its prisoners captured by the Italians. 
The Austrian prisoners soldiers knew, claimed the Bread (Kruch) whenever they were hungry. 
Quite different was the fate of the 600,000 Italian prisoners captured by the imperial. 
The Italian state refused to send to Austria the necessary supplies of food, clothing and medicine intended for Italian prisoners. Considering that the Austrian army on the Italian front, was just over 700,000 men, it follows that Austria had another army of prisoners to maintain. In the condition in which he was the Empire if they could hardly afford. That was something profoundly cowardly and unjust. 
For the Italian state who fell into the hands of the enemy was as if he were dead, certainly not when it would be more busy. Every Italian soldier taken prisoner by the enemy, he was abandoned to its fate. 
All this was made manifest among the troops, which were described as hellish the Austrian prisons. The intent was to distract the soldiers from the thought of giving up. It was part of a strategy, a series of measures to also exploit the terror felt by the soldiers. 
One of these measures would order the police (who were behind the first line of trenches) to kill any soldier during a bayonet attack had been turned back or had stopped. 
Furthermore, the decision not to send food to the prisoners, loaded the enemy of a considerable weight, given the disproportionate number of Italian prisoners held by the Austrians. 
Natural understand that the Italian prisoners were an additional burden to the Austria that had to maintain them. 
In the only field Sigmundsherberg 18/11/1917 were locked over 180,000 Italian prisoners, an entire city. 
How much money, how much work, how many resources were needed every day to keep alive all those people who in essence were enemies? 
Yet the Austrian government if it took charge, instead of the general staff of sonnino and fellow snacks. 
The Austrians could have let them all die of hunger, cold, disease, could have let them die in their droppings, no water to wash, he beds to rest, she dresses to cover himself. 
But they did not, fed them, and covered them, they gave him water and services, warmed them, although certainly the Italian Government did not deserve. 
However when in Vienna supplies of food, medicine, clothing, began to run low, the Italian prisoners were the first to be affected. 
Since that November of 1917, passed another year of war and prisoners passed by far the 700,000, you do not know the precise number, but what is known is that the Italian at the end of the war prisoners were much more numerous than the Austrian soldiers . 
A multitude impossible to adequately nourish, because now there were no more resources even for Austrian soldiers, so 100,000 prisoners died because of the refusal to take charge of the Italian state. 
For the other 500,000 soldiers who lived through the mercy of the Austrians, who literally took away the bread from the mouth not to make them die, returning to Italy it was long and difficult. 
They were stopped as soon repatriated and treated as deserters. 
On pain of immediate execution, half a million former soldiers, were kept for months in about 50 Italian concentration camps worse than Austrians. 
People who were already at home, were made prisoners again to check the identities and determine whether any crimes of desertion. 
Half a million soldiers who had served their country, were kept months in concentration camps in Italy, locked up with barbed wire and guarded by the police departments. 
Many died of starvation, mistreatment, epidemics, has not yet been ascertained, since this shame has long been hidden. 
Those who returned, many were shot as deserters? or they died shortly after? No one can say. 
Those people were forgotten first, then humiliated and mistreated by those who had served. The war was over but someone thought he had fought on the wrong side. Another shameful chapter in our history.
A document gives a good idea of the arrival flow of these poor people in the province of Reggio Emilia. 
The document, dated November 26, 1918, written by the prefect of Reggio Emilia Boniburini says: "While they are not yet settled about 15 thousand prisoners released, assigned to Correggio sector and arrived without warning and while they await 20000 in Reggio industry , are coming since yesterday morning as well without notice in the concentration camps of Mirandola, Reggiolo, Rolo, Fabbrico, tens of thousands of men, how will we deal with this invasion
Responsible for this terrible crime: vittorio emanuele 3rd, salandra government sonnino Foreign Minister, general cadorna, general diaz and the general staff of the italian army

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