Saturday, January 28, 2017

Post per la Futura Memoria - the Post for Future Memories

Lo Sterminio Arabo Palestinese

The Palestinian Arab Extermination


Cartina riportante le fasi della progressiva aggressione e forzato possesso israeliano della Palestina. 
Map showing the steps of the gradual assault and forced Israeli possession of Palestine.
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Lo sterminio del popolo palestinese è così evidente, ma per tutti invisibile.
The extermination of the Palestinian people is so obvious, but for all invisible
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 Una orrenda pulizia etnica che prosegue periodicamente con sistematici bombardamenti sulle restanti città arabe.
An horrible ethnic cleansing, that goes on regularly, with systematic bombing of the remaining Arab cities.
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Gli attacchi israeliani sono sempre giustificati come rappresaglia ad azioni violente arabe, alla distruzione di non bene precisate rampe per il lancio di missili. 
The Israeli attacks are always justified in retaliation for Arab acts of violence, the Israeli attack would destroy not well specified ramps for launching missiles.
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Molto facile comprendere che lo stato maggiore israeliano provoca egli stesso questi attacchi missilistici, allo scopo di poter sferrare azioni di bombardamento sistematico sui civili. La prova viene dal fatto che nessun missile ha mai colpito nessun obiettivo.
Very easy to understand that the greater Israeli state, causes himself these rocket attacks, in order to be able to deliver systematic bombing actions on arab civilians. The evidence comes from the fact that no rockets has never hit any target.
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Gli arabi non hanno denaro per comperare missili. Aspettiamo curiosi cosa mai inventeranno gli israeliani per un altra campagna di sterminio arabo.
The Arabs have no money to buy missiles. We expect curious what ever invent the Israelis for another campaign of  arabic extermination.















 Quando tutto sarà finito e non esisteranno più arabi in Palestina, nessuno più avrà memoria dei palestinesi. Come abbiamo quasi dimenticato i nativi americani
When all will be over and there will no longer Arabs in Palestine, no one will have the memory of the Palestinians. As we all have almost forgotten the Native Americans



... ciò che non si ricorda del passato .... non è mai 

esistito

... What you do not remember  about the past ............

...... it never existed



Per questo motivo Siete educati ad avere alcune memorie ... e... a ...... dimenticare tutte le altre

For this reason You are educated to have some memories ... and ... to forget all the other ..

vuoti di memoria .... oppure vuoti di ragione ????

lapses of memory ... or better....  lapses of reason ????


 ..... AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA




Tuesday, January 24, 2017

Il Fantasma di Spandau - The Spandau Ghost

La Storia che non Conosci

the history you do not know



Storia di una tremenda ingiustizia ed un fantasma in cerca di riscatto

Fortezza di Spandau.
Io sono un fantasma, uno spirito senza pace
Ho vissuto la maggior parte della mia esistenza terrena in prigione, da solo come unico prigioniero in isolamento dal mondo, la prigione più dura.
Non ho mai commesso alcun crimine, ma la mia rilevanza politica, ha fatto di me un martire.
La mia colpa ? Ho tentato di salvare milioni di vite umane, ho tentato di evitare una tremenda guerra, provando a convincere chi poteva evitarla a rimanere il pace. 
Sono partito con fiducia e speranza come ambasciatore di pace, ma anziché essere ascoltato sono stato incarcerato. 
Quella trattativa era una trappola, si disse che avevano attirato il verme nella mela. Il verme sarei stato io, colui che cercò di salvare il mondo dalla catastrofe. 
Non lo sapevo ma chi mi ha imprigionato, quella guerra la voleva più di ogni altra cosa al mondo.
Non lo sapevo, ma le precedenti guerre erano opera di questa gente.
Sono andato per trattare come un ambasciatore di pace, ma da quel momento non ho più rivisto il sole.
Contro ogni morale, hanno vigliaccamente imprigionato un ambasciatore di pace, senza mai più liberarlo
Accusato ed infamato di colpe mai commesse, carcerato a vita per avere tentato di evitare la guerra.
Perché una ingiustizia così feroce ? Perché mai nessuno mi ha difeso, ne mai nessuno ha pensato di denunciare un simile sopruso ? Semplicemente perché nessuno conosce il mio dramma, né tante scomode verità.
Sono stato prigioniero di un regime che tiene in pugno le menti di interi popoli, Centinaia di milioni di genti tra le quali potreste esserci anche voi .
Un regime feroce, che porta la maschera del giusto e del difensore dei deboli, ma che nella realtà è il sistema più crudele che sia mai esistito.
Un regime che fonda la sua forza sull'inganno scientifico e l'educazione del pensiero e che perciò ha il terrore delle verità che tiene nascoste e che difende anche con l'assassinio.
Non potevano certo permettermi di minare questo sistema rivelando al mondo verità che avrebbero fatto saltare i pilastri portanti del sistema, per questo motivo la prigione in isolamento dal mondo controllato a vista da decine di guardie 24 ore al giorno.
Quando partii per la mia missione di pace non potevo immaginare una simile realtà, non potevo immaginare una simile ferocia, non conoscevo bene la storia .
La guerra fu lunga e tremenda e fece decine di milioni di vittime. Anche i miei compagni si macchiarono di colpe che forse mai potranno essere perdonate, ed alla fine essi divennero il male anche essi. 
Fu una catastrofe per il mondo intero, una catastrofe che io volevo evitare, ma che qualcuno la desiderava ed era disposto a giocarsi tutto.
Alla fine vi fu un processo dove vennero condannati a morte tutti coloro che potevano raccontare la loro versione dei fatti. Quel processo fu un atto teatrale, volto a far capire che i vincitori erano gli unici portatori della giustizia, salvatori del intera umanità.
Nella realtà fu l'ennesimo enorme crimine a protezione degli inganni e delle infinite ingiustizie iniziate decenni prima. 
Grandi crimini verso il nostro popolo e verso tanti altre genti, che noi cercammo di combattere. 
Si processò la reazione, ma non la azione che l'aveva provocata, ne tantomeno le aggravanti. 
Fu la condanna esemplare dei cattivi che vennero quasi tutti giustiziati. 
Quei pochi sfuggiti alla cattura, scomparvero e furono ricercati per il mondo. 
Si continua a parlare sempre di quegli anni maledetti, ma sentiamo sempre e soltanto una sola voce.
Sicuramente i miei compagni si macchiarono di crimini enormi, una guerra non santifica, ne vincitori ne vinti. Una guerra innesca la macchina diabolica del male, dove il sangue alimenta il sangue in infiniti orrori, ma la colpa deve ricadere su chi ha innescato la macchina infernale, non su chi ne è stato vittima.
Vanno capite le origini di ciò che è avvenuto, vanno accertate le responsabilità e le volontà. 
Fummo condannati per attentato alla pace mondiale e crimini contro l'umanità, ma la Pace Mondiale era già stata distrutta da secoli, il pianeta mantenuto sapientemente in guerra, da chi accusava noi dei loro stessi crimini. 
Troppo facile processare i vinti come criminali e porsi al mondo come bravi poliziotti.
Chi non comprende gli inganni e le menzogne, è costretto ad essere di nuovo ingannato come chi non capisce gli errori, è costretto a commetterli all'infinito.
Chi non conosce le strategie del male è costretto ad esserne perennemente vittima.
Occorre capire la reale storia del ultimi due secoli ed oggi nessuno può più raccontarla. Ciò che si capisce non è reale ed ormai nessuno potrà più raccontare una verità diversa. Nessuno potrà più svelare inganni, nessuno potrà più far capire e vedere ciò che è stato sapientemente celato, perché chi potrebbe farlo è stato ucciso.
A me e pochi altri,venne salvata la vita e questo fu l'unico atto di umana clemenza di quel sommario processo. Ma continuai il resto della mia vita in totale solitudine, isolato dal mondo. 
Tranne un breve primo periodo, che passai con qualche compagno, vissi solo, dentro una enorme fortezza, sorvegliato 24 ore al giorno dai miei unici compagni, i miei carcerieri. 
Nessuna possibilità di comunicare col mondo esterno e rigide procedure anche per le rare visite concesse ai miei famigliari: Solo 2 minuti al mese in compagnia delle guardie. 
Avevano una tremenda paura che trapelassero informazioni pericolose per le loro menzogne.
Non ho ancora capito se mi tennero in vita per oltre 50 anni per umana clemenza o per vendicativa tortura, ma una notte due ombre si avvicinarono e mi strangolarono con un filo elettrico, appendendomi poi alla maniglia di una finestra.
L'indomani i miei carcerieri raccontarono al mondo che mi ero suicidato.
No, non mi sono ucciso, né avrei mai avuto il coraggio né la forza fisica per farlo a 93 anni. Non riuscivo più nemmeno ad allacciarmi le scarpe. 
Certo nei primi anni di prigionia, ci ho pensato tante volte, ma poi ho trovato un senso per vivere, un senso molto più importante della mia stessa vita, una vera missione da portare a termine. 
Dovevo far conoscere al mondo la mia storia, la verità storica, la mia versione un giorno sarebbe emersa, distruggendo il castello di menzogne di questo regime mediatico. 
Iniziai così a scrivere, scrivere, scrivere. Per anni scrissi e nascosi accuratamente ogni cosa dentro gli enormi spazi della fortezza. 
Un giorno tutto sarebbe stato stampato e diffuso nel mondo. Tre scatole di legno stavano aspettando di essere aperte per far saltare il castello di menzogne che reggeva le convinzioni del mondo. 
Ma sono stato ucciso, prima di portare a termine la mia missione, proprio a pochi giorni dal suo compimento.
La situazione politica internazionale era cambiata, si andava verso un clima di distensione e trasparenza. Molti chiedevano l'apertura degli archivi top secret per far sapere al mondo i troppi segreti celati ed avviare una revisione storica. 
Si parlava tanto di Trasparenza, un grande uomo politico stava scardinando nel suo paese uno dei regimi più oppressivi mai visti al mondo e lo stava facendo con armi pacifiche. 
Questo grandissimo uomo, voleva estendere il suo rivoluzionario sistema basato sulla trasparenza e sulla cancellazione dei segreti di stato, al mondo intero. 
Michael divenne una tremenda minaccia e gli archivi di tanti stati vennero congelati per altri 30 anni. Ma dove c'è segreto c'è anche inganno.
Anche se poi tutto finì in una bolla di sapone, perché alcuni capi di stato affermarono che il mondo non sarebbe stato pronto a conoscere la verità nemmeno tra 50 anni, in quei giorni c'era però la reale possibilità che io venissi liberato .
Il regime non poteva permettersi che i miei scritti venissero pubblicati rivelando verità troppo scomode. Non poteva permettermi di accendere la miccia, così venni ucciso!
Ma nessuno mai riuscì a trovare i miei scritti per distruggerli, i miei carcerieri frugarono in ogni dove dentro la fortezza, cercarono e ricercarono, scavarono, demolirono muri, ma inutilmente. 
Allora decisero di radere al suolo l'intera roccaforte. Spianarono tutto e portarono via ogni singola pietra.
Ora la mia vecchia prigione non esiste più, quella storica roccaforte è stata distrutta per sempre dalle ruspe e dal cemento. 
Quel cemento che terrà lontano dal mondo tutti i miei scritti, le verità che non ho mai potuto raccontare, la mia tragedia umana di una vita passata inutilmente, rimarrà sconosciuta. 
Questa è l'ingiustizia più crudele.
Chi mai saprà di un uomo che pago così duramente il tentativo di salvare il mondo dalla catastrofe ? Il mio pensiero ed il mio spirito seguiranno il destino del mio corpo : Imprigionati e tenuti lontano dal mondo fino alla morte ed al oblio.
Ma lo spirito non muore …. ed io non ho pace !
Non avrò pace finché non otterrò il mio riscatto .
Non sono materia per creare, ma posso guidare il pensiero di chi può scrivere. 
Posso portare lo spirito di un umano in un viaggio virtuale nello spazio e nel tempo. 
Un viaggio nella storia reale per scoprire i fatti.
Sarà un sogno lungo 200 anni, perché se vogliamo comprendere occorre partire da una data importante indietro nel tempo.
Vi darò un altra prospettiva dalla quale guardare il passato e la storia- Vi svelerò fatti che non avete mai saputo ne mai vi é stato concesso di capire. Vi svelerò le abilissime strategie con le quali questo regime controlla le menti.
Allora si ! Vi renderete conto di avere nelle mani la chiave per aprire le infinite celle buie dove siete rinchiusi e dare luce al vero.
Allora si che potrete capire facile anche da soli, saprete già cosa c'é scritto negli archivi top secret senza nemmeno aprirli.
Potrete finalmente comprendere il passato e questo sarà il mio riscatto, la pace del mio spirito.

Cercate il Forte di Spandau, cercatelo, ma non riuscirete a trovarlo, perché, come me non esiste più: Scoprire il motivo per il quale quella fortezza è stata distrutta e rasa al suolo, vi porterà vicino a me, vicino a ciò che vorrei raccontarvi

R.H.


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Story of a tremendous injustice and a ghost looking for redemption

Spandau Fortress 
I'm a ghost, a spirit without peace
I lived most of my earthly life in prison, alone as the only prisoner in isolation from the world, the toughest prison.
I never committed any crime, but my political relevance, has made me a martyr.
My fault? I tried to save millions of lives, I tried to avoid a terrible war, trying to convince those who could avoid it to stay the peace.
I left with confidence and hope as an ambassador of peace, but instead be heard have been jailed.
That deal was a trap, it was said that they had caught the worm in the apple. The worm would be me, the one who tried to save the world from disaster.
I did not know but who has imprisoned me, the war he wanted more than anything else in the world.
I did not know, but previous wars were the work of these people.
I went to treat as an ambassador of peace, but by that time I never saw the sun.
Against any moral, they cowardly imprisoned an ambassador of peace, never to release him
I was accused and defamed never sins committed, to life in prison for trying to avoid war.
Why such a fierce injustice? Why no one has defended me, she no one has ever thought of denouncing such an abuse? Simply because no one knows my play, nor so many uncomfortable truths.
I was a prisoner of a regime that holds in his hand the minds of entire peoples, Hundreds of millions of people among them might even be you.
A regime that bases its strength on deception scientific and education of thought and, therefore, is terrified of the truth that holds hidden and that defends the assassination.
They could not afford to undermine this system revealing to the world the truth that would blow the pillars of the system, which is why the prison in isolation from the world checked over by dozens of guards 24 hours a day.
When I left on my mission of peace I could not imagine such a reality, I could not imagine such a ferocity not know the story well.
The war was long and terrible, and made tens of millions of victims. Even my comrades were stain of guilt that perhaps will never be forgiven, and eventually they became the evil themselves.
It was a catastrophe for the whole world, a catastrophe that I wanted to avoid, but that someone wanted her and was willing to gamble everything.
At the end there was a process where they were condemned to death anyone who could tell their version of events. That process was a theatrical act, designed to make it clear that the winners were the only bearers of justice, saviors of mankind.
In reality it was the huge yet another crime to protect the deceptions and endless injustices started decades earlier.
Great crimes against our people and against so many other people, that we tried to fight.
He prosecuted the reaction, but not the action that had caused, nor will aggravating.
Was the exemplary sentence of the villains were almost all executed.
Those few escaped capture, disappeared and were sought after by the world.
We continue to talk more and cursed those years, but we feel always only one voice.
Surely my mates were guilty of enormous crimes, war does not sanctify, they winners or losers. A war triggers the diabolical machine of evil, where the blood nourishes the blood in endless horrors, but the blame should fall on those who triggered the infernal machine, not on those who were victims.
You must understand the origins of what has happened, to be verified responsibilities and will.
Were sentenced for attack on world peace and crimes against humanity, but the World Peace had already been destroyed by centuries, the planet wisely kept in the war, from those who accused us of their own crimes.
Too easy to process the losers as criminals and put the world how good cops.
Who does not understand the deceptions and lies, is forced to again be deceived as those who do not understand the errors, he is forced to commit them indefinitely.
Who does not know the evil strategies is forced to be perpetually the victim.
We need to understand the real story of the last two centuries, and today no one can tell it. What we understand is not real and now no one can tell a different truth. 
No one can unravel deceit, no one can make people understand and see what is cleverly hidden, because who could do was killed.
To me and a few others, it was rescued life and this was the only act of human mercy of his summary trial. But I kept the rest of my life in complete solitude, isolated from the world.
Except for a short initial period, I spent with some friend, I lived alone in a huge fortress, guarded 24 hours a day from my companions, my jailers. No way to communicate with the outside world and rigid procedures including for rare visits granted to my family: Only 2 minutes per month in the company of guards. 
They had a tremendous fear that come out dangerous information for their lies. 
I have not yet figured if I kept alive for over 50 years for human clemency or vindictive torture, but one night two shadows came and strangled me by an electrical wire and then hung me to the handle of a window. 
The next day my captors told the world that I had committed suicide. No, I have not killed myself, nor would I ever had the courage or the physical strength to do it. 
I had 93 years and I could not even tie my shoes. 
Certainly in the early years of imprisonment, I thought many times to kill me, but then I found a reason to live, a much more important sense of my own life, a true mission to be accomplished. I had to let the world know my story, the historical truth, my version would emerge one day, destroying the castle of lies of this media regime. 
So I started to write, write, write. For years I wrote carefully and hid everything in the enormous spaces of the fortress. 
One day everything would be printed and distributed in the world. Three wooden boxes were waiting to be opened to blow up the castle of lies that held the world's beliefs. 
But I was killed, short before to complete my mission, just a few days from completion. 
The international political situation had changed, we went to a climate of detente and transparency. 
Many asked the opening of archives top secret for the world to know too many hidden secrets and start a historical review. 
They talked so much about transparency and a great politician in his country was breaking up one of the most oppressive regimes in the world ever seen and he was doing it with peaceful weapons. 
This great man, wanted to extend its revolutionary system based on transparency and cancellation of state secrets, to the whole world. 
Michael became a tremendous threat and many states were frozen for another 30 years archives. 
But where there is a secret, there is also fraud. 
Even if it all ended in a bubble, because some heads of state affirmed that the world was not ready to know the truth even in 50 years, in those days, however, there was a real possibility that I came freed. 
The regime could not afford that my writings were published revealing truths too uncomfortable. They could not afford to light the fuse, so I was killed! 
But no one ever managed to find my writings to destroy them, my captors ransacked everywhere inside the fortress, sought and sought, dug, tore down walls, but to no avail. Then they decided to raze the entire stronghold. 
They leveled everything and took away every single stone. 
Now my old prison no longer exists, that historic stronghold was destroyed forever by bulldozers and cement. 
The cement that held away from the world all my writings, the truth that I never could tell, my human tragedy of a life spent in vain, remain unknown. 
This is the most cruel injustice. 
Who will ever know of a man who pay so hard trying to save the world from disaster? 
My thoughts and my spirit will follow the fate of my body: Imprisoned and kept away from the world to the death and to oblivion. 
But the spirit does not die .... and I have no peace! 
I will not rest until I will get my ransom. 
I am no longer alive to write and speak, but I can drive the thinking of those who can write. I can bring the spirit of a human being in a virtual journey through space and time. 
A journey into the real history to discover the facts. It will be a dream long 200 years, because if we want to understand one must begin with an important date back in time. 
I will give you another perspective from which to look at the past and history. 
I will reveal facts that you never knew, and you never was allowed to understand. 
I will reveal you the skillful strategies with which this regime controls the minds. 
So yes ! You will realize that you have in your hands the key to opening the endless dark cells where you are locked up and you'll give light to the truth. 
Then you understand that you can also easily discover anything wrong, you will already know what there is written in the top secret archives without opening them. 
You can finally understand the past, and this will be my redemption, peace of my spirit.

Look for the Spandau Fortress, look for it, but you will not find it, because for as me, it no longer exist: Discovering why this fortress was destroyed and razed to the ground, will bring you close to me, close to what I would like to tell you

R.H.






Friday, January 20, 2017

I fantasmi di Lubiana

Fantasmi e pulizie etniche dei Balcani

La storia che non conosci

Tratto dai libri : 
"Eroi o Criminali?" di Booksprint Edizioni. Autore Giovanni Consigli
"Italiani brava gente?" Edizioni Neri Pozza. Autore Angelo Del Boca


Isola di Rab (Croazia), notte di luna piena sul mare..... figure trasparenti su muovono sull'acqua formando un cerchio dentro il quale emerge dall'acqua una figura umana  .... nonostante la trasparenza della figura si comprende che si tratta di un fantasma femminile. Tutto intorno l'acqua ribolle formando un alto strato di schiuma bianca, centinaia di altre figure emergono dalla candida schiuma marina. Si forma presto un enorme cerchio di fantasmi intorno alla figura femminile ..... Anna, Anna, Anna, Anna... tutti la chiamano ... .... poi  un canto sommesso multivoci si diffonde leggerissimo ...... 

Anna La Bella di Lubiana

Una mattina mi son svegliata .....

oh bella ciao oh bella ciao, bella ciao, ciao, ciao .... 

una mattina mi son svegliata ed ho trovato l'invasor, 
e poi son stata portata via ....

oh bella ciao oh bella ciao, bella ciao, ciao, ciao ...

e poi son stata portata via, la mia Lubiana non rivedrò.
e qui son morta di fame e stenti ...

oh bella ciao oh bella ciao, bella ciao, ciao, ciao..

e qui son morta seviziata e mai più ritornerò, 
poi mi han gettata in fondo al mare

oh bella ciao oh bella ciao, bella ciao, ciao, ciao

poi mi han gettata in fondo al mare per non esister più
ma queste son l'onde di Anna bell'Anna ...

oh bella ciao oh bella ciao, bella ciao, ciao, ciao  .... 

Queste son l'onde di Anna bell'Anna, per non dimenticarla mai,
Queste son l'onde di Anna bell'Anna, per non dimenticarla mai


Questa canzone che noi conosciamo come "Bella ciao" è una canzone slava che fu ripresa e cambiata nelle parole, ed usata nella ex Yugoslavia durante i due anni e mezzo di feroce occupazione italiana dei Balcani. 
Dopo  il fatidico settembre 1943, questa canzone  fu "Rubata" dai soldati italiani, che avevano per 18 mesi sterminato sloveni e croati e che ora scappavano in Italia. Molti di quegli assassini seriali divennero partigiani e questa canzone divenne la bandiera della resistenza. Questa canzone che cantavano le popolazioni slave prima di essere ammazzate e torturate, fu usata per cancellare i crimini italiani e trasformare il vergognoso passato nazionale, in periodo epico ed eroico, su cui fondare la nuova Italia.

Anna è la bandiera di tutte le vittime della ferocia italiana ( solo in piccola parte fascista) nei Balcani tra marzo 1941 e settembre 1943. Sono stati commessi da soldati italiani comuni, migliaia di crimini mai conosciuti e nemmeno immaginabili, centinaia di migliaia di persone scomparse, scomparse nel nulla, mai esistite. Immani sofferenze di un numero imprecisato di vittime sulla intera costa balcanica sono state cancellate. Immani crimini divenuti inesistenti e gli assassini premiati, onorati .  Questo è un atto di giustizia necessario per Anna.


L'origine della Tragedia di Anna :
Ottobre 1940 l'esercito italiano invade la Grecia per prenderne possesso, ma la controffensiva ellenica ricaccia gli invasori fuori dal territorio nazionale e li confina in Albania.
Marzo 1941 Albania, l'esercito italiano è sul punto di soccombere ed a Belgrado un colpo di stato pone al comando della Yugoslavia un militare al servizio degli alleati angloamericani. Le sorti della alleanza italo tedesca sono in forte pericolo ed hitler é costretto ad inviare un corpo d'armata in soccorso dell'alleato italiano che sta per essere sconfitto, portando così il nemico sui confini tedeschi.
Aprile 1941 Grecia e Balcani :  l'esercito tedesco conquista ed occupa in 14 giorni tutta la Grecia ed i Balcani, l'alleato italiano è salvo e la minaccia di una invasione anglo americana è sventata.
Maggio 1941 Grecia e Balcani: Mussolini ottiene dall'alleato il controllo diretto di una parte dei territori conquistati dal esercito tedesco. Finiscono in mano italiana la maggior parte delle isole greche, la Dalmazia,  il Quarnaro, il Montenegro, il Kosovo e parte della Slovenia. Il sogno italiano di porre il dominio su tutta la costa balcanica stava realizzandosi.


Gli avvenimenti Criminali :
Diveniva prioritaria la italianizzazione forzata di tutta la costa, il progetto di pulizia etnica prendeva corpo

Lo stato maggior italiano distolse l'attenzione dal fronte africano per concentrarsi sulla tremenda Pulizia etnica dei Balcani ed a tale scopo vi inviò un corpo d'armata di 650.000 uomini.

oltre un milione di soldati italiani furono impegnati tra Balcani e Grecia, lasciando così il controllo del mediterraneo alla flotta inglese ed indebolendo il fronte africano il cui peso maggiore fu lasciato sulle spalle di Rommel . Una mossa fatale per l'Asse.
Ma allo stato maggiore italiano importava di più prendere possesso della costa greco balcanica

Quando la Stupidità è pure Criminale : 
Lo stato maggiore italiano per il proprio fine di impossessarsi del mare Egeo e della costa balcanica sterminando le popolazioni, tolse forza vitale ai punti nevralgici della guerra come il mediterraneo ed il fronte africano, decretando così la propria sconfitta e quella tedesca. 
L'esercito tedesco per correre in soccorso del alleato italiano e colmare tre enormi falle che esso aveva creato con le sue guerre di conquista, si trovò a dover sostenere tre enormi fronti : Balcani, Grecia, Nord Africa. Quel aiuto fu la mossa Fatale.
Grandi distanze, ma sopratutto l'inesistente presenza della marina e del aviazione italiana nel mediterraneo, permetteva il facile e continuo rifornimento del esercito anglo americano in Nord Africa. 
La partita si giocava sul mare mediterraneo, dove la posizione dell'Italia aveva tutti i migliori vantaggi per poterlo controllare
lo stato maggiore italiano invece se ne disinteressò ed impiegò un milione di soldati per italianizzare la costa balcanica e la Grecia, con stermini e deportazioni.
La sconfitta era così segnata e non valsero le gesta di Rommel, la sproporzione di forze in favore degli anglo americani divenne abissale con il mediterraneo sotto il loro controllo.
Intanto che Rommel e l'Africa Corp tedesca reggevano il fronte africano, qualcuno sulla costa balcanica faceva a gara col tempo per sterminare i popoli slavi e sostituirli con genti italiche. 

Il martirio dei Balcani da maggio 1941 al settembre 1943





Slovenia : mussolini e lo stato maggiore del esercito italiano erano già convinti che i confini italiani comprendessero già i territori sloveni ed erano disposti a concedere alla nuova regione italiana una sorta di benevole autonomia. Una autonomia però soggetta a fascistizzazione e sottomissione. Quando i primi ribelli iniziarono a dare fastidio accusarono quelle genti di ingratitudine ed iniziarono immediatamente le repressioni.  
Soldati vennero  inviati a distruggere senza alcuna pietà, ecco cosa scrivevano due di loro alle famiglie :Abbiamo distrutto tutto da cima a fondo senza risparmiare gli innocenti. Uccidiamo intere famiglie ogni sera, picchiandoli a morte o sparando contro di loro. Se cercano soltanto di muoversi tiriamo senza pietà e chi muore muore.” e poi ancora : “Noi abbiamo l'ordine di uccidere tutti e di incendiare tutto quel che incontriamo sul nostro cammino, di modo che contiamo di finirla rapidamente. 
Quando poi si capì che tutta la popolazione non si sarebbe sottomessa, allora si pensò di bonificare l'intera regione, deportando tutti gli abitanti. Mussolini non avrebbe rinunciato ad annettersi la Slovenia per nessun motivo, la regione doveva essere abitata da soli italiani, i cosidetti barbari non ne erano degni, andavano eliminati
Nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 1942 le autorità militari italiane cinsero con filo spinato e reticolati l'intero perimetro di Lubiana, al fine di operate un rastrellamento completo della popolazione maschile della città, disponendo un ferreo controllo su tutte le entrate e le uscite. Il recinto era lungo ben 41 chilometri e nel suo corso vennero dislocati sessanta posti di guardia, nonché quattro stazioni fotoelettriche. La città venne divisa in tredici settori e furono raccolti 18.708 uomini e mandati in campo di concentramento. I comandi italiani a Lubiana instaurarono il regime del terrore, liquidando senza processo 21 gruppi di ostaggi per un assieme di 145 uomini. Furono assassinati col solo proposito di intimidire la popolazione, senza processo formale, senza prove di colpevolezza, vittime innocenti, arrestate dalle pattuglie militari nelle vie cittadine e passate per le armi .                                 Ma il peggio della repressione si sviluppò nelle campagna intorno a Lubiana, dove ogni villaggio fu incendiato, le popolazioni fucilate, impiccate, arse vive o deportate nei campi della morte. 
I soldati e gli ufficiali razziavano ogni cosa e poi incendiavano le abitazioni così che anche chi non era stato ucciso o catturato non aveva più sostentamento. I criminali responsabili di questi sistematici stermini, non sono mai stati ne processati ne puniti nonostante i loro nomi ed i loro ordini criminali siano noti e documentati. 
Sono il gotha del esercito italiano, i decorati generali mario roatta, mario robotti gastone gambara , taddeo orlando, alessandro maccario, vittorio ruggero, guido cerruti, carlo gherri, renzo montagna, umberto fabbri, gherardo magaldi, edoardo quarra, il commissario per la provincia di Lubiana, emilio grazioli. Ma non vanno dimenticati i governatori della Dalmazia tali giuseppe bestianinni e francesco giunta ed il governatore del Montenegro il criminale pirzio biroli.
Eclatante prova di tanta ferocia si riassume nella famosa circolare 3C a firma di mario roatta, indicava i sistemi per contrastare e liquidare i ribelli in Slovenia e Dalmazia. Si legge tra le tante assurde cattiverie l'ordine di incendiare villaggi, razziare tutto il possibile, fucilare ostaggi e deportare ogni possibile sospetto. Ordinava di rifiutare la qualità negativa del buonismo. 
Gli faceva eco il generale robotti che richiamava le sue truppe al rispetto degli ordini impartiti lamentando testualmente che in Slovenia si ammazza troppo poco. 
Non era da meno nemmeno il maggiore agueci quando ordinava ai soldati : Ubbidite agli ordini ! gli sloveni devono essere ammazzati tutti come cani e senza alcuna pietà. 
 Il motto e l'ordine preciso impartito era : 
Ammazza e porta via tutto perchè ciò che prendi e ben preso. 
L'incitamento alla strage al saccheggio era nelle precise direttive del comando militare. 
Il commissario civile Rosin del distretto di Longatico così descrive la situazione nel agosto del 1942 : Si procede ad arresti, ad incendi, a fucilazioni, senza un perchè. Nei paesi avvengono scene orrende pietose dove donne e bambini in ginocchio supplicano inutilmente i nostri soldati di non incendiare le case e di non uccidere i famigliari. Le fucilazioni in massa fatte a casaccio e gli incendi dei paesi fatti per il solo gusto di distruggere sono il gusto dei granatieri . I nostri soldati sfogano sui civili inermi la rabbia che non hanno potuto sfogare sui ribelli.
Le denunce di Rosin ( che fu poi mandato al confino), trovano riscontro nelle lettere che i soldati scrivevano a casa. Il 9 luglio 1942 il soldato lorenzo tamburini del 25° reggimento fanteria scriveva alla moglie : cara Tota, anche oggi siamo stati tradotti in treno a incdendiare due villaggi di ribelli , non riesco a descriverti il macello che abbiamo fatto, ma ho preso un gran bottino di abiti civili, scarpe, lenzuola, borse anche per te. Qualcosa ho già venduto perchè tra tre giorni attaccheremo un altro villaggio e non so dove mettere la merce, dovrò venderla. Gli ufficiali hanno sacchi pieni di roba , ma loro usano i muli......
Un altra testimonianza ce la fornisce il cappellano militare Don Pietro Brignoli , aggregato alla fanteria granatieri di sardegna che nel 23 luglio 1942 scriveva dopo l'attacco al paese di Kotel:
… “ma come lasciammo quel disgraziato paese.. lo lasciammo con vecchi senza figli, donne senza mariti, bambini senza padri, genti impotenti private delle case che erano state bruciate, completamente prive di mezzi di sopravvivenza, non avevano più stalle, pollai, campi, tutto era stato spogliato, li lasciammo ignudi a morire di fame”
Qualcuno sopravvisse alle deportazioni, quando ancora ci si preoccupava di più delle merci razziate che dei civili da deportare. Ma nel maggio del 1942 tutto accelerò e prese una valenza di sistematica pulizia etnica, quando roatta incontrò mussolini a Fiume e gli prospetto l'internamento di 30.000 sloveni in campi di concentramento che dovevano essere costruiti in fretta. Musssolini che già aveva approvato le deportazioni di centinaia di migliaia di civili in africa elogiò questo modo di procedere. Infatti già nel giugno del 1942 iniziarono le deportazioni sistematiche. Occorreva sgomberare il più possibile la zona di Lubiana per fare posto alle famiglie italiane e vennero inviati nella zona altri  60.000 soldati per la più efferata operazione di repressione e deportazione che sia mai stata fatta in slovenia. 
Per 5 mesi fino a novembre 1942 i soldati fecero a gara per uccidere, razziare, deportare civili nelle 31 prigioni a cielo aperto. La più tremenda fu costruita sul isola di Rab ( arbe in italiano ) una stupenda isola oggi meta turistica Croata, divenne un inferno per decine di migliaia di donne, vecchi bambini. 
Gli altri campi della morte erano disseminati dalla Slovenia al Albania : Melada, Mamula, Prevlaka, Cattaro, Zlarino,Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar . Gli altri campi erano situati in italia al Gonars, Visco, Monigo, Chiesanuova, e Renicci. Ma ne mancano ancora 13 al appello. 
In quei 5 mesi oltre 35.000 persone furono internate nei campi zeppi al inverosimile. Il resoconto della repressione durata due anni nella sola Lubiana, emerge da indagine di Tone Ferenc e del avvocato di Portorose, Dusan Puh, parla di 13.100 uccisi, 
Che dire di più ? Questi dati riguardano solo Lubiana e sono cifre tremende per una città, si può ben dire che ogni famiglia abbia avuto lutti e danni enormi. Noi italiani abbiamo il coraggio di celebrare le vittime delle foibe di Basovizza, e nasconderci queste ecatombi. 

Non meno feroci furono le repressioni in Quarnaro, in Dalmazia ed in Montenegro

Dalmazia entrò subito in vigore lo stato marziale, vennero tolte le scritte in Croato e proibiti giornali e manifesti e sciolte tutte le società . Istituiti i tribunali militari, in Dalmazia furono organizzate rappresaglie sui familiari di latitanti ribelli che portarono all'internamento di migliaia di persone. Solo per fare un esempio, l'ordinanza del 7 giugno 1942 stabilì che tutti coloro i quali avessero abbandonato i comuni di residenza per unirsi ai ribelli sarebbero stati iscritti in apposite liste, compilate da ogni comune. Le famiglie degli iscritti sarebbero state considerate ostaggi e deportati. I beni degli iscritti alle liste sarebbero stati confiscati o venduti al miglior offerente. I capovilla di ogni villaggio dovevano tenersi a disposizione dell'autorità civile e militare e contribuire alla ricerca e l'identificazione degli iscritti nelle liste. In caso di colpevole negligenza anch'essi sarebbero stati passati per le armi. Tanti croati finirono nei campi della morte di Rab e Gonars dove trovarono morti orrende. Tanti altri vennero trucidati nelle feroci repressioni portando con se anche le famiglie perse ad ostaggio. Il numero delle vittime delle repressioni italiane in Dalmazia è tuttora sconosciuto. Stessa sorte toccò ai ribelli del Quarnaro dove da Fiume guidava la repressione il prefetto attilio orsarri . Uno dei tanti documenti riporta un attacco nel comune di Primano,0 dove orsarri afferma che il suo battaglione aveva incendiato 5 villaggi e fucilato i civili, ad Opatija ( Abazia) il 6 giugno 1942 vennero fucilate 12 persone e deportate altre 131. nello stesso giorno un paesino a soli 9 km da fiume fu bruciato e gli abitanti fucilati.. ma gli esempi sono centinaia anche in Quarnaro.

Tantomeno scampò ai massacri il montenegro dove il feroce e pazzo pirzio biroli aveva a disposizione 6 divisioni e una squadriglia di aerei, per attuare i più grandi massacri, anche qui non ancora quantificati :

Montenegro il generale pirzio biroli che fu tra i peggiori criminali, incitava così le proprie truppe con un opuscolo destinato a soldati di stanza nel Montenegro . 
Si legge nel documento: 
Odiate questo popolo, è quel medesimo popolo che abbiamo combattuto per secoli sulle sponde dell'Adriatico. Ammazzate, fucilate, incendiate e distruggete questo popolo. 
La gloriosa divisione Alba incendiò interi villaggi e massacrò gli abitanti. 6 villaggi vennero bruciati nella zona di Čevo. testimoni raccontarono crimini orrendi, bambini uccisi dagli alpini come a un tiro al piccione. Tra le misure impiegate dai comandi militari vi furono anche i bombardamenti dell'aviazione contro villaggi e piccole cittadine il 3 agosto 1941.
Gli aerei distrussero i villaggi Skrbuse, Matesevo e Jablan Brdo
Il 2 dicembre 1941 i reparti del Regio Esercito irruppero nel villaggio di Pljevlja fucilando sul posto 74 civili e passando per le armi anche tutti i partigiani catturati. Il 6 dicembre l'esercito regio dispose un'ampia azione di distruzione dei villaggi: Causevici, Jabuka e Crljenica, che vennero bombardati e dati alle fiamme mentre tutti i civili catturati furono trucidati sul posto. Il 14 dicembre vennero fucilati 14 contadini nel villaggio di Drenovo, mentre nei villaggi di Babina Vlaka, Jabuka e Mihailovici vennero uccise 120 persone, tra cui donne e bambini, e incendiate 23 case. Su questi eccidi scriverà anche Tito nelle sue memorie:
Tutte le azioni compiute dalle truppe rispondevano alle direttive generali degli alti comandi militari e all'indirizzo voluto dalle autorità d'occupazione d'intesa con il governo di Roma. Tali direttive, nella pratica, si traducevano nel perentorio ordine di commetterei più efferati crimini su popolazioni civili. In quelle zone sperdute scomparvero centinaia di persone senza che mai più nessuno ne abbia avuto memoria.
E' Bene ricordare che le 10 divisioni del esercito italiano che controllavano il piccolissimo stato del Montenegro erano: 18° divisione messina, divisione reali carabinieri, regia polizia, regia guardia di finanza, cacciatori delle alpi, divisione emilia, divisione taro, divisione pusteria, divisione puglie, divisione venezia. 
 Il possente esercito italiano tolto dal importante frone africano, aveva di fronte bande di guerriglieri sotto la guida del colonnello dei cetnici Dragoljub Mihailovic che riuscì per un breve primo periodo a scacciare gli italiani. 
Il numero degli eroi Montenegrini che combattevano per liberare la loro terra non è conosciuto, ma diedero del filo da torcere al potente esercito invasore.
Tra il febbraio e l'aprile 1942 i battaglioni alpini "Ivrea" e "Aosta" operarono una serie di rastrellamenti nella zona delle Bocche di Cattaro, fucilarono i civili catturati e bruciarono 11 villaggi Bjelske, Krusevice, Bunovici, Gornje Morinje, Repaj, Zlijebi, Gornje Djurice, Sasovici, Kuta, Presjeka, Lastra, Kameno e Bakoci. 
 Il 7 maggio 1942 a Cajnice, si era verificato un attacco partigiano a seguito del quale erano morti alcuni soldati italiani, il generale del regio esercito, esposito, ordinò l'esecuzione dei 70 ostaggi che riuscirono a catturare tra la popolazione civile, seguendo le indicazioni dettate da Pirzio biroli che il 20 giugno fece fucilare 95 civili . Il 25 giugno a Cettigne in rappresaglia ad un attacco partigiano, furono fucilati 30 civili, i soli che riuscirono a catturare. 
Ben presto le regioni occupate si svuotarono, i più deboli catturati o uccisi e chi poteva scappava alla macchia. Non è possibile un resoconto completo sul numero delle vittime e dei danni che l'esercito italiano ha fatto in Montenegro. 

Dai documenti redatti dall'Alto Commissario emilio grazioli , ma anche da quelli dei generali roatta, robotti, orlando e gambara, emerge un conflitto che non si limita alla repressione contro il Fronte di Liberazione, ma che parte da una diversa visione politica del rapporto tra vincitori e vinti, tra razza dominatrice e popolazione assoggettata: quindi marcatamente razzista. 
Questo era ciò che diceva il generale orlando:
Occorre eliminare: tutti i maestri elementari, tutti gli impiegati comunali e pubblici in genere, tutti i medici, i farmacisti, gli avvocati, i giornalisti, i parroci, gli operai,
Orlando, intendeva l'eliminazione della massa attraverso la deportazione di migliaia di uomini nei campi di concentramento. 
 Viene anche adottata la politica della fame e della rapina, che consisteva nel privare le popolazioni di ogni bene di sopravvivenza, cibo, vestiario, riscaldamento. Questo metodo                            ideato dal gen. danioni e praticato da tutti i comandanti italiani, permetteva di appropriarsi di beni e di uccidere senza sforzi le popolazioni balcaniche. 

L'intento italiano mai confessato era quello di svuotare i Balcani delle loro popolazioni e sostituirle con genti italiche. 

Ancora oggi sento discorsi lamentevoli di persone che vorrebbero rivendicare il possesso italiano dei Balcani .....  subito un brivido gelato mi corre lungo la schiena !!!


Tanti italiani, ancora animati da un insensato nazionalismo, rifiutano la conoscenza del loro vero passato perché rifarebbero tutto, sperando di avere più fortuna.
A molti non importa se sono stati commessi crimini, non li condanneranno mai.... anzi !!
Rimangono sempre le solite ignoranti pretese di allora…. i retaggi di un risorgimento falso e criminale. ... "quelle terre erano nostre"....  ho sempre sentito dire da molti italiani di ogni età ed istruzione..."l'unico che si è fatto valere è stato mussolini, ma poi ha sbagliato alleato" .. Questo è un pensiero molto diffuso, in questa Italia del 3° millenio... sempre meno europea. 
Se domani ci fosse l'opportunità gli italiani tornerebbero di nuovo tutti fascisti. 
Abbiamo distorto la realtà perché non vogliamo ammetterla ma sopratutto non vogliamo condannarla. Nessuna presa di coscienza, perché non importa quasi a nessuno.... 

Ecco il discorso pronunciato al Teatro Ciscutti di Pola (Oggi Croazia) da Benito Mussolini il 20 settembre 1920, dando inizio alle brutali violenze contro le popolazioni slave del Istria: 
 «Qual è la storia dei Fasci? Essa è brillante! Abbiamo incendiato l’Avanti! di Milano, lo abbiamo distrutto a Roma. Abbiamo revolverato i nostri avversari nelle lotte elettorali. Abbiamo incendiato la casa croata di Trieste, l’abbiamo incendiata a Pola…»…«Di fronte a una razza come la slava, inferiore e barbara, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. 
I confini italiani devono essere il Brennero, il Nevoso e le Alpi Dinariche della Dalmazia. Il nostro imperialismo vuole raggiungere i giusti confini segnati da Dio e dalla natura, e vuole espandersi nel Mediterraneo. Basta con le poesie. Basta con le minchionerie evangeliche»
.... potrebbe sembrare un discorso assurdo e pazzesco, frutto di un regime violento, ma ancora oggi avrebbe un grande seguito.....   


Tratto dal libro "Eroi o Criminali?" di Booksprint Edizioni. Autore Giovanni Consigli