Thursday, March 9, 2017

Il Pilota che Volò nel Infinito

Una storia forse accaduta, ma creata su fatti reali.
Una cronaca dall'inferno


Berlino 24 marzo 1944:
Il mio nome era Marc Sanders ed ero un ufficiale pilota dei bombardieri strategici della R.A.F comandati dal Bomber Command . Ero impiegato nei bombardamenti strategici con grandi aerei a lungo raggio sulle città tedesche. La crudo significato di "Bombardamenti strategici" era la distruzione di tutte le città nemiche. Quella sera di marzo con il mio equipaggio al completo, Volavamo in direzione di Berlino sul Bombardiere strategico Avro 683 Lancaster.  Un enorme fortezza volante che trasportava un enorme carico di bombe dirompenti ed  incendiarie al fosforo.
Mi sentivo euforico. Sogghignando soddisfatto pensavo a quelle 635 tonnellate di bollenti confetti per quei porci tedeschi, che non meritavano altro che essere bruciati vivi. Ehhh, Hitler e compagni avrebbero voluto impadronirsi del mondo, ma hanno trovato noi sulla loro strada, pensavo ed ora chi sopravviverà, potrà considerarsi un miracolato.
Ma i miei pensieri erano destinati a cambiare in modo radicale a breve tempo .
Il rombo intorno a noi era assordante, un onda lunga di 810 bombardieri si avvicinava a Berlino, immaginavo il terrore che questo frastuono stava provocando sotto di noi.
"Questa volta sarà tempesta di fuoco"  gridò il co-pilota "con 800 aerei questa volta ci riusciremo aggiunse.
Una tempesta di fuoco è la cosa più spaventosa e distruttiva che esista, dalla quale non c'è scampo. Quando viene attivata, incenerisce tutto, distrugge ogni cosa tranne le pietre
La tecnica fu sperimentata in Eurasia e consiste nel scegliere una zona di fitto agglomerato civile da bombardare di notte nelle ore fredde. Poi una squadriglia di aerei leggeri delimita con degli spezzoni luminosi la zona. Una seconda e terza ondata di bombardieri pesanti, sgancia sulla zona delimitata migliaia di bombe dirompenti che aprono grandi brecce nelle case. Le altre ondate di bombardieri sganciano centinaia di tonnellate di spezzoni incendiari al fosforo, che appiccano il fuoco dentro le case dai tetti agli scantinati, bruciando ogni cosa con temperature altissime. La concentrazione di fuoco e di altissimo calore in un punto chiave, origina una vertiginosa salita di aria bollente, che richiama altra aria più fredda dalle zone circostanti. Se nel punto focale, la temperatura si mantiene alta abbastanza a lungo, si crea una spaventosa corrente verticale che richiama sempre più aria, la quale alimenta sempre più il fuoco con ossigeno e materiale che brucia. Si genera un vento talmente violento che trascina ogni cosa al centro del uragano per scagliarla in cielo a migliaia di metri. Tutto viene bruciato, incenerito, le fiamme possono arrivare a 2000 mt portate da venti che raggiungono i 300 km/h e superano i 1000 gradi, anche il metallo viene fuso. Nessuno può sopravvivere. 
Ero ormai un veterano del bombardamento strategico, iniziammo il giorno 11 maggio 1940, con la prima incursione in Germania bombardando le ferrovie e le stazioni della Rhur. Poi subito dopo, dal 15 maggio 1940 iniziammo a fare sul serio bombardando il cuore delle città.  In quella notte di maggio con 130 bombardieri pesanti portammo su Amburgo pesantissima rugiada esplosiva, poi giorni dopo toccò a Mannheim, dove tornai altre 5 volte, poi a Berlino, tante altre volte.  Questa era la mia 17 incursione sulla capitale. Le mie ore di volo erano tante e sono sempre tornato alla base quasi senza danni, ho sicuramente provocato tanti danni e tanti lutti ai tedeschi, ma nonostante le distruzioni la guerra continuava. "Sono canaglie dure a morire questi germani" pensavo.  Avevamo carichi di bombe incendiarie per distruggere il più possibile le città. l'intento era provocare le Tempeste di fuoco e distruggere ogni cosa. Ho visto 4 tempeste di fuoco nel 43, spettacolari uragani di fuoco che hanno divorato intere città o parti di esse. Distruggemmo completamente con gli uragani di fuoco Wuppertal nel maggio 43 dopo 3 tentativi, poi fu la volta di Amburgo  che riuscimmo a bruciare in modo totale a luglio, dopo 5 tentativi, poi a  Kassel dove l'uragano si produsse ad ottobre dopo 3 tentativi. Un piccolo uragano di fuoco riuscimmo a produrlo anche ad una parte di Berlino  nel mese di novembre. 
Quel 24 marzo riprovavamo per l'ennesima volta a distruggere la capitale.
Non in tutte le città e non sempre si riesce a produrre la Tempesta di Fuoco per arrivare alla totale distruzione della città. Tutto dipende dalla morfologia del luogo, dalle condizioni meteo di quel momento e dalla temperatura del punto focale.  
Nonostante gli innumerevoli tentativi con  pesantissime incursioni che distrussero col fuoco gran parte delle grandi città tedesche, non eravamo riusciti a distruggere completamente con gli uragani incandescenti tutte le città tedesche. Tentando di attivare gli uragani di fuoco, furono rase al suolo le città di Hessen, Dusseldorf, Brema, Munchen, Mannheim, Kiel, Stoccarda, Duisburg, Dortmund, Colonia, Rostock, Lubecca, Hannover, Norimberga, Friedrichshafen
Ero uno dei veterani più esperti e quel giorno di primavera era la mia 215 ° incursione con un bombardiere strategico in soli 4 anni. Speravo di vedere una grande tempesta di fuoco su Berlino.  
I bagliori in lontananza mi distolsero dai miei pensieri, l'ondata del bombardieri con le bombe dirompenti era già su Berlino, ed era stata preceduta dalla squadriglia dei segnatori bersaglio. Ora il nostro compito era quello di sganciare le bombe incendiarie  sui bersagli luminosi. L'operazione fu eseguita alla perfezione e virammo salendo di quota per tornare alla base, ma la tremenda contraerea di Berlino ci colpì la coda. Sembrò tutto perduto, ma riuscii a stabilizzare il velivolo ed evitare di precipitare. Forse non ci saremmo schiantati, ma l'aereo non era più governabile con i timoni fuori uso. Puntavamo verso sud est, allontanandoci da Berlino e dalla nostra base. Il panico si diffuse, poi Due caccia tedeschi sbucarono dal buio e ci attaccarono sparando con precisione, i mitraglieri delle torrette furono uccisi subito e l'aereo colpito ripetutamente si incendiò perdendo rapidamente quota. Riuscii ad atterrare in modo fortunoso, le ali ed il resto della coda si spezzarono toccando il suolo. La mostruosa macchina volante finì la sua corsa urtando violentemente alcuni alberi che fracassarono la carlinga. Fui sbalzato fuori nel campo inzuppato di carburante. Venni subito avvolto dalle fiamme, cercai di togliermi i vestiti, poi iniziai a correre disperato, finché rotolai lungo una scarpata che mi salvò. Mi ritrovai dentro un fiume e fui trasportato dalla corrente, ero salvo. L'acqua alleviava un poco il dolore insopportabile in tutto il corpo, ma se fossi svenuto sarei annegato. Passò un tempo indefinito, poi mi aggrappai a qualcosa che galleggiava e con immane fatica tornai a riva. Ero ustionato su gran parte del corpo e del viso, i brandelli di vestiti rimasti si erano fusi con la carne, ed ero pieno di ferite profonde. Mi trascinai fino ad un piccolo pontile in legno, dove mi sdraiai sperando in un aiuto. Poi le forze mi abbandonarono e persi conoscenza. Ero nella zona del Fiume Elba e forse caddi nel fiume o in un suo canale. Credevo di essere morto e di essere sprofondato nel inferno, ma erano solo incubi dati dalla febbre molto alta. Dopo alcuni giorni ripresi conoscenza, qualcuno mi aveva salvato la vita portandomi in un ospedale. Un caos totale regnava in quella struttura sovraffollata di feriti, ero per il momento salvo anche se ricoperto di bende. Poi il dolore si fece insopportabile ed una infermiera mi fece un iniezione. Rimasi a lungo tra la vita e la morte ed ogni volta che riaprivo gli occhi cercavo quell'angelo che credevo mi avesse salvato, quella giovane infermiera così triste e dolce. 
Non riuscivo a muovere la bocca, non riuscivo a mangiare ne a parlare, venivo alimentato con liquidi. Potevo a malapena muovere le palpebre. 
Poi il mio angelo mi parlo, capii solo il senso delle sue parole, perchè parlava in tedesco, "sei fortunato l'acqua ti ha salvato"... le risposi a piccoli cenni no sei tu ad avermi salvato ... no mi disse non io, ti hanno portato qui alcuni profughi da Berlino che risalivano il fiume... anche loro hanno perduto tutto, famigliari e casa ..... io ti ho solo curato..., loro ti hanno salvato.   
Lei pensava fossi un soldato tedesco, così mi prese il panico, io ero un nemico inglese. Chiusi gli occhi così lei andò via lasciandomi riposare. 
Capii di essere a Dresda, la città che avevo già bombardato una volta. Oggi loro mi stavano salvando, mentre io avevo ucciso tanti di loro, tanti di quegli angeli, tanti di quei bambini che ora gridavano di dolori atroci in quel ospedale. Il dolore ....., si il dolore che loro mi stavano togliendo con le iniezioni, quelle iniezioni che non bastavano per tutti, non bastavano le medicine, perché gli alleati avevano messo in atto il blocco totale delle frontiere e del mare. La Germania rimaneva isolata dal mondo.  Le iniezioni che facevano a me, mancavano per altri innocenti ed io mi sentivo tanto in colpa, avrei voluto rifiutare ogni aiuto e morire. Io non meritavo nessun aiuto.
Ora mi rendevo conto di cosa avevo fatto per 4 anni, ora mi rendevo conto di quanti civili avevo ucciso volando lassù, non mi importava più della vita, troppo grande era il dolore morale 
Il giorno dopo chiesi con pochi gesti al mio angelo salvatore Elisabeth, un foglio ed una matita. 
Le scrissi in inglese " lasciami morire, sono un pilota inglese, un nemico, non merito di vivere. 
Elisabeth dopo un minuto di incredulità, si alzò in piedi e guardandomi scosse il capo ... non morirai disse ....  almeno tu non morirai ... poi se ne andò piangendo. 
La mattina dopo Elisabeth venne a prendermi, dovevo liberare il posto letto per altri feriti. Mi portò in una casa bombardata nella periferia di Dresda, dove erano già sistemati gli altri profughi che mi avevano salvato e una decina di feriti. 
Comunicavamo scrivendo su un quaderno. Elisabeth andava ogni giorno ad aiutare in ospedale, ma era sfollata da Berlino, unica sopravvissuta della sua famiglia al bombardamento del 23 agosto 1943 ... c'eri anche tu lassù ? mi chiese ... risposi affermativo con un cenno del capo mentre le lacrime scendevano bagnando le bende. Per ore rimanemmo in silenzio. Avevo ucciso le famiglie di chi mi aveva salvato. Decisi di morire in qualche modo il giorno stesso, ma lei lo capì e mi scrisse ... non devi morire, io ho fatto tanto per salvarti... ora tu potrai aiutarmi, morto non servi a nulla... 
Elisabeth era una donna pratica ed intelligente, aveva ragione potevo aiutarli.  Ispezionai la casa e capii che potevo davvero essere utile a quella piccola comunità di sfollati. Quella casa poteva divenire un rifugio e salvare tante vite, sapevo come fare, sapevo che cosa sarebbe presto accaduto in questa città, sapevo che avrebbero provocato prima o poi una Tempesta di fuoco. Sapevo cosa avrebbe provocato la tempesta di fuoco e sapevo come difenderci. 
Non volevo più morire ora, volevo prima salvare tutta questa gente .
Ci sistemammo nella casa abbandonata, una parte era crollata, colpita da una bomba d'aereo, ma c'era diverso spazio dove sistemare i letti ed una sala medicazione. Sopratutto quella casa aveva una grande cantina quasi tutta interrata, con finestrelle alte una trentina di cm. Un perfetto bunker, occorreva solo attrezzarlo. Elisabeth si prendeva cura di due piccoli orfani feriti che trattava come figli. la sera mi disse che rappresentavano i suoi piccoli, che erano morti bruciati nel rogo della sua casa di Berlino, questo mi fece ritornare un malessere insopportabile, io avevo partecipato con grande piacere al bombardamento incendiario del 23 agosto ... forse proprio le mie bombe avevano ucciso i figli di chi mi aveva salvato ... perchè non ho potuto capire, perche ??  mormorai ... perche eri un soldato, solo questo ...  ed i soldati non devono capire ma eseguire gli ordini ...   mi rispose sistemando i due bambini nel giaciglio. Il giorno dopo formai due squadre di lavoro per trasformare lo scantinato in un bunker e trasferire laggiù tutti i letti, avremmo dormito più sicuri. Scavammo un tunnel per l'uscita di sicurezza, poi sistemammo dei tubi per l'aria nelle finestrelle che furono coperte cumuli di terra all'esterno. Anche i tubi dell'acqua del giardino vennero portati nel bunker e 20 pali da cantiere furono posti a sostegno del soffitto nel eventualità che il palazzo crollasse. una spessa porta di ferro ed una di legno chiudevano il grande stanzone dove di notte la luce era assicurata dalle candele. Tutti i viveri furono sistemati nel bunker, infine ogni oggetto mobile che il vento avrebbe potuto spostare dal giardino, venne tolta e portata sul retro. In una tempesta di fuoco il vento può causare danni immensi se trova oggetti da scagliare .... e quel momento sarebbe arrivato.
Non mi risparmiavo mai ed alla sera le mie ferite riprendevano a sanguinare. Elisabeth mi medicava e mi sgridava, ma dovevo fare in fretta.
Erano passati 4 mesi da quel 24 marzo ed Iniziavo a parlare un poco, ora la mia intenzione era di costruire tanti altri rifugi che potessero salvare le persone dagli uragani di fuoco. Sapevo sarebbero arrivati. Chiesi ad Elisabeth di convocare più persone possibile per informarle e trovare la forza lavoro per creare nuovi bunker. Elisabeth aveva paura che mi arrestassero, che mi uccidessero, nessuno tranne lei sapeva chi fossi. Dopo una settimana di insistenze Elisabeth si convinse ad accontentarmi ed una sera mi ritrovai a parlare davanti a circa 200 persone, per lo più donne, anziani, feriti , gente sfollata e senza speranza. Fu una sera difficile, dove rischiai di essere ucciso, dalla rabbia delle persone che avevo difronte. Fu l'intervento di Elisabeth che mi salvò, capii solo le ultime parole decise, disilluse ed efficaci .. è un miracolo che questo uomo sia vivo, lui è sopravvissuto per salvare tanti di noi, lui lo vuole fare, questo è diventato lo scopo delle sua vita ... Poi rivolgendosi decisa ai più arrabbiati disse..  e voi, vorreste tagliare la mano che vi vuole salvare ? L'intervento di Elisabeth risolse la situazione ed io ottenni di visitare il campo prigionieri per reclutare aiuti a costruire i bunker.  Ottenni aiuti dal comando della difesa antiaerea ed in tre mesi avevamo allestito 20 bunker in altrettanti scantinati ed altre strutture.  la salvezza per qualche centinaio di persone era assicurata. Il pericolo sarebbe venuto di notte ed ogni sera tutti dovevano tornare nei bunker. Con due camionette andavamo ogni sera a prendere le persone ferite per portarle in salvo. Ero stremato, le ferite si erano riaperte e le bende erano piene di un malefico liquido giallo, ma ero felice. Una notte mi svegliai con la febbre altissima, le infezioni mi stavano uccidendo. Elisabeth mi curò ed ancora una volta mi salvò dalla morte, ma non riuscivo a stare eretto che per poche ore al giorno. L'inverno era arrivato ed il freddo pungente, non mi aiutava. Sapevo che la fine era vicina . Dovevo stare a riposo a letto e così trovai il tempo di parlare con Elisabeth. Quella sera tornò dall'ospedale come al solito, ma era stanca e pallida
le dissi ... Elisabeth non riuscirò a sopravvivere a lungo e perciò voglio che tu sappia che il sentimento che provo per te va oltre l'amore terreno, non mi perdono di non avere capito il male che ho fatto bombardando città, uccidendo civili indifesi come te, come i tuoi figli e la tua famiglia ... tutti pensavamo di fare cose giuste, per fermare Hitler, per impedirgli di distruggere il mondo... ma non è questo il modo, non si possono uccidere innocenti.... forse non abbiamo mai capito la realtà o non abbiamo voluto farlo ... perchè siamo sprofondato nell'inferno ?' ....
Lei aveva già letto nei miei pensieri molto prima, sapeva meglio di me chi io fossi e mi rispose.... Marc, tu sei un soldato, ti hanno educato a comprendere una verità che ha fatto di te un buon soldato, un buon strumento per vincere la guerra  ... difficile non essere presi da questa trappola, dove vivono milioni di genti, tu non hai colpe sei stato uno strumento ... se tu avessi vissuto qui avresti capito un altra verità... tu sei un uomo buono.
Certo le risposi, ma qualcuno doveva fermare Hitler, avrebbe distrutto il mondo....
... ne sei certo Marc ? mi rispose pacata, senza forze e con un fil di voce.... .... fin dai primi del 1900, molto prima di Hitler, siamo stati accusati di volere conquistare il mondo, ma noi non abbiamo mai voluto la guerra, ci fu sempre imposta. La guerra per noi iniziò nel 1914 e dopo 30 anni non è ancora finita, non è mai finita dal 1914.... L'unione germana è una minaccia per le potenze coloniali occidentali che mirano a distruggerci con ogni mezzo..... a Sarajevo fu ucciso l'uomo che poteva creare una grande unione Europeo continentale.. poi con la pace del 1919 furono imposti ai tedeschi crimini abnormi che tu probabilmente non conosci ... ingiustizie imposte dai soli governi inglese e francese a tutta Europa ed a tutto il medioriente. Dopo la grande guerra, vivemmo 15 anni di disperazione totale, rivoluzioni, fame, povertà estrema, milioni morirono ed a Berlino assaltavano i negozi di alimentari. La moneta fu distrutta da un inflazione spaventosa. Senza esercito eravamo indifesi alle rivoluzioni che riuscirono per alcuni mesi a distruggere l'unità della nazione. Tutto questo era voluto e cercato per distruggerci. Avevamo un governo repubblicano ma non gli è stato permesso di sopravvivere dalla crudelta e dal odio esterni. Se tu fossi stato qui capiresti, Hitler non avrebbe mai preso la cancelleria in condizioni normali. Ma comunque sia, Hitler non ha mai voluto la guerra, tantomeno con l'Inghilterra. Non sai quante offerte di pace ha fatto a Churchill dal 1939 ? Sono innumerevoli attraverso tutti i canali.  Assurdo dire che Hitler voleva la guerra per distruggere il mondo, molti dicono che sia troppo buono con gli inglesi. Perfino il suo vice Hess, è volato in Scozia per concordare la pace, ma non è più tornato. Elisabeth si fermò, fece un lungo respiro poi mi guardò con aria interrogativa
Ero confuso disorientato non riuscivo a mettere a fuoco ciò che Elisabeth diceva, troppo lontano da ciò che avevo sempre sentito... Certo Elisabeth, era Rudolf Hess ... il verme nella mela come lo ha definito Churchill ... forse intendeva un verme attirato in una mela, in una trappola ...
Elisabeth annuì con il capo ed aggiunse ....  Certo ... La trappola era la promessa di pace che Hitler cerca da anni, che sperava di ottenere da Londra. I Reali Britannici Windsor che sono una dinastia Sassone, proveniente da questa regione, lo hanno sempre illuso riguardo alla pace. Ma a Londra non comanda il re ma i Lord e loro vogliono la guerra. Se dipendesse da Hitler, la guerra in qualsiasi momento potrebbe essere fermata, anche ora, noi non la abbiamo mai voluta. Invece i governi britannico, americano, francese e russo l'hanno  programmata e cercata da anni, fin dal 1913
Elisabeth mi stava dicendo cose incomprensibili, ma che avevano una base di verità sconosciuta, non potevo credere che la realtà fosse così diversa da ciò che credevo, così le chiesi .... Ed allora Elisabeth se fosse come dici, come si spiega l'attacco alla Francia attraverso i paesi neutrali di Belgio ed Olanda, fu una aggressione in piena regola e come si spiega la battaglia di Inghilterra, l'atto preventivo per invadere la Gran Bretagna ....  come si potrebbe spiegare tutto ciò se non nella volontà di dominio continentale .... io ho sempre pensato che le armate tedesche non avevano diritto di invadere il Belgio e l'Olanda, non avevano diritto di Bombardare l'Inghilterra .... non può essere sbagliato questo pensiero.....
Elisabeth continuando a medicarmi le ferite riaperte ad a disinfettare i punti infetti, parlandomi pacatamente mi disse ...Tu sei un comandante ...  tante cose dovresti saperle, ma non è detto che tu vi abbia riflettuto a sufficienza ... Il Belgio e l'Olanda non erano neutrali, perchè in territorio belga ed olandese si era attestata in 8 mesi una forza militare con milioni di soldati e migliaia di carri armati pronti ad invadere la Renania e dissolvere l'unità tedesca.. Le armate erano formate dai migliori reparti francesi, belgi, olandesi ed inglesi, non si può parlare di invasione tedesca, ma di difesa preventiva da un attacco che sarebbe arrivato preso. Tu come comandante dovresti avere molte più informazioni di me. 
riguardo alla battaglia di Inghilterra chi meglio di te può dire di cosa si trattò, Hitler non ha mai programmato la distruzione delle città inglesi con i grandi bombardieri, non abbiamo iniziato per primi gli attacchi sulle città ....  a Berlino nel 1940 abbiamo subito 6 bombardamenti consecutivi sulle case, prima della prima reazione della Luftwaffe sul Inghilterra.... non è forse vero questo ? magari in qualcuna di quelle sei incursioni su Berlino c'eri anche tu ... cosa ti impedisce di tirare le somme ??
Me lo stavo chiedendo... cosa mi impediva di capire, di tirare conclusioni così elementari ?? Cosa me lo impediva ? quella stupidità che mi aveva accecato portandomi a commettere crimini abnormi su innocenti ... questa cecità me lo impediva ... Hai ragione Elisabet le risposi , non lo so cosa mi impedisce di vedere una realtà elementare, forse la mia stupidità, non lo so ma è terrificante capirlo .... si esisteva nel 1938 prima della guerra un piano bellico concertato tra Francia, Belgio, Olanda ed Inghilterra pianificato dallo stato maggior e francese, si chiama Piano Dyle e prende il nome dalla zona del fiume Dyle a sud di Bruxell dove circa 400 mila soldati britannici già sbarcati in continente si attestarono prima dell'attacco tedesco. In Belgio si erano attestati durante i mesi della "strana guerra" i 4 eserciti alleati e molto probabilmente pensavano ad una invasione l'anno seguente. Hai ragione, il Piano Dyle dimostra la premeditazione alleata per la guerra.  Mentre la "grazia" ricevuta dal esercito inglese accerchiato a Dunquerke, dimostra la volontà di Hitler di non fare la guerra e di arrivare alla pace.  Hai ragione anche sulla battaglia di inghilterra, fummo noi a bombardare per primi le città ed a programmare la guerra strategica sulle citta e sui civili molto prima della guerra .... io purtroppo ho partecipato come pilota di bombardieri strategici a tutte le sei missioni su Berlino  che avvennero prima della reazione della luftwaffe. Noi abbiamo grandi bombardieri a lungo raggio costruiti per distruggere le città, la luftwaffe ha bombardieri tattici da usare in battaglia come fosse l'artiglieria, ben diversi sono i Lancaster inglesi. 
Hai ragione, il piano di distruzione della città con la costruzione dei grandi bombardieri strategici ha origine nel 1936 quando venne fondato il Bomber Command dal quale dipendo ..... bombardamento strategico ... un bel termine per nascondere un immenso crimine premeditato ..... Vero ! Molto prima della guerra, quei criminali avevano programmato la distruzione sistematica della Germania. .... sono davvero una persona stupida .. come posso non averlo capito.... per 4 anni ho bombardato città popolate da civili ... pensando di essere nel giusto .
Elisabeth iniziò a piangere, la disperazione per il futuro, le ingiustizie subite, la perdita dei suoi cari e l'imminente distruzione del suo paese, avevano scalfito la sua corazza ... Tra poco tutto finirà e noi verremo distrutti, Nessuno mai saprà la verità, nessuno mai ricorderà, tutto verrà distorto e le nuove generazioni conosceranno solo umiliazioni e sofferenze .... Noi tedeschi distruttori del mondo ... ma nessuno ricorda le proposte di disarmo che Hitler elaborò in diverse occasioni agli inizi degli anni 30, molto prima della guerra, nessun altro voleva il disarmo. Nessuno ricorda gli inviti tedeschi a mettere al bando i bombardamenti sulle città, nessuno ricorda che alla Francia sconfitta non le è stato tolto nulla, nessuna colonia, nessun territorio, nessuna nave, ne mercantile ne militare, per invadere l'Inghilterra sarebbe servita la flotta  e l'aviazione francese ...  nessuno ricorda le provocazioni del governo polacco che per arrivare alla guerra ha massacrato per due mesi cittadini tedeschi a Danzica.....  no, nessuno saprà mai la verità e nessuno saprà mai cosa accadde in Germania .... nessuno saprà mai che noi non abbiamo mai voluto la guerra, non l'avevamo voluta nel 14 e tantomeno nel 39 
La parole ed il pianto di Elisabeth mi straziavano l'animo, si era così, era come diceva lei, ma nessuno lo voleva vedere, nessuno. Era bello pensare di avere un grande cattivo da sconfiggere, un malvagio che avrebbe distrutto il mondo, questo faceva sentire eroi, ci si grogiolava in false glorie e per convinzioni mai verificate si andava ad uccidere innocenti. Eravamo educati come polli a credere alla bella favola dei buoni contro i cattivi. Io per primo ci avevo creduto, io per primo . Elisabeth vedeva giusto, la guerra volgeva al termine, la Germania stava per essere distrutta completamente, anche se tutto questo massacro poteva essere fermato, la guerra doveva continuare e la distruzione completata. Una buona parte la avevo fatta anche io in 4 anni. La verità non emergerà mai, i crimini saranno passati come atti eroici e le colpe di tutto e di tutti verranno attribuite ai tedeschi, forse la Germania scomparirà e con lei la principale antagonista del dominio mondiale britannico.  Volevo consolarla in qualche modo, ma non sapevo come fare.... le dissi .. " Elisabeth i soldati non sanno veramente per cosa combattono .... e mentendo spudoratamente aggiunsi .... nessuno vi odia, solo non sanno la verità... non è detto che la verità non venga a galla, nel mondo esistono studiosi e storici, non disperare ....
Elisabeth alzò il viso e scuotendo il capo mi chiese .... non disperare Marc, non disperare mi dici ?? Che ne sarà del nostro popolo ? dei nostri figli ? nessuno ci odia ? no, tutti ci odiano,  anche tu prima di essere abbattuto .... lo so, lo so ... ai soldati questo si insegna, non la verità. Però i nostri ragazzi sanno per cosa combattono, sanno la verità ... solo i nemici non lo sanno ... a quel punto Elisabeth scoppiò in un pianto dirompente, la abbracciai e cercai di consolarla ma cappi che non potevo fare nulla di più che tenerla stretta...... anche chi ci era amico, oggi non sa per cosa combatte, non lo ha mai saputo ed ora comprende realtà inesistenti. .... mio marito, il padre dei miei due figli, partì con Africa Corp per andare in Egitto a salvare gli italiani dalla disfatta. I nostri ragazzi li salvarono e non era la loro guerra, non ci è mai interessato conquistare l'Africa. Se avessimo voluto prendere possesso del nord africa, avremmo occupato tutte le colonie francesi nel 39 quando la francia si arrese, ma Hitler lasciò ai francesi tutto. In Nord Africa i nostri ragazzi sono andati per  mettere rimedio alla disgregazione di un fronte aperto dagli italiani e che poteva divenire pericoloso ai confini tedeschi.... stessa situazione in Grecia, i nostri ragazzi mandati la a morire per salvare i nostri alleati. Tre immensi fronti aperti da quello stolto di Mussolini. Guerre di altri che ci siamo ritrovati sulle spalle. Ma poi per completare tutto,  l'incapacità della marina italiana, della sua aviazione, di quello stupido Stato maggiore italiano, permise agli inglesi di portare in Egitto armate 10 volte superiori alle nostre, la ritirata sulla penisola italiana fu inevitabile ..... L'Italia ora ha cambiato campo ... non ricorda, nessuno ricorda che qualche milione di cittadini italiani era andato in Africa a sterminare popoli dal 80 anni.... i soldati italiani non ricordano di essere stati salvati dai nostri ragazzi ... ora ricordano un altra cosa, ora capiscono che siamo invasori e ci sparano alle spalle .... prima erano tutti fascisti ora sono tutti partigiani ... non ricordano, non ricordano, non sanno, dicono di non avere mai commesso crimini, fanno finta di non ricordare le pulizie etniche in Grecia, in Montenegro, in Albania, In Croazia, in Slovenia, in Cirenaica, In Tripolitania, In Etiopia, In Somalia, in Eritrea ...... noi prenderemo le colpe di tutti, anche di quelle canaglie. Noi solo, noi saremo i colpevoli di tutte le atrocità altrui .... mentre mai abbiamo voluto queste schifose guerre..... 
Mai prima Elisabeth aveva parlato così, mai prima era stata così disperata, così pessimista del futuro, mai prima era riuscita ad aprirmi gli occhi in modo così limpido. Non la avevo mai vista così, era sempre stata determinata, pratica, risolutiva, utile,  mai arrendevole, ma qualcosa era cambiato. Si allontanò di qualche passo, poi si sedette a stento..... dall'ospedale  mi hanno detto che mio marito è stato ucciso dai partigiani italiani vicino a Bologna..... era un pilota come te ... sareste stati buoni amici ... ripagato così per l'aiuto dato ai traditori.... non aveva più carburante ed era riuscito ad atterrare, ma lo hanno catturato ed ucciso, perché, perché una simile crudeltà  non si fanno più prigionieri quando qualcuno si arrende ?? ..... ma non ho più la forza di odiare ... non più la forza per vivere ... 
Cercavo parole che non trovavo, cercavo, cercavo qualcosa che non esisteva più in questo mondo dove il male vinceva su ogni fronte ..... siamo sprofondati nell'inferno ... dissi a bassa voce.
Un sinistro silenzio ci aveva avvolto e fu allora che udimmo il rombo degli aerei, non sembravano tanti, volavano veloci e non tanto alti . Capii all'istante .. Aerei segna bersaglio, il bombardamento pesante sarebbe arrivato a minuti. salii di corsa sul balcone del ultimo piano ed il sospetto divenne certezza, spezzoni luminosi segnavano il fitto centro storico di Dresda a circa 2 km da noi, volevano tentare la tempesta di fuoco. Tornai nello scantinato ed avvertii tutti di non uscire, non correvamo pericolo di essere bombardati, il bersaglio era il centro città. Solo il vento avrebbe fatto danni, bastava rimanere al riparo. La periferia era zeppa di rifugi stracolmi di persone, le mie indicazioni erano state utili, sapevo che per ottenere una tempesta di fuoco occorreva bombardare zone ricche di materiale combustibile. Dresda aveva un centro città che si prestava molto a questo scopo. Avremmo dovuto evacuarlo ma era impossibile farlo. Elisabeth voleva andare a prendere persone nel centro città ma riuscii a bloccarla, la prima ondata sarebbe arrivata subito ed infatti pochi minuti dopo, il rumore assordante di 300 Lancaster terrorizzò tutto il rifugio. Erano le 22,15 quella sera del 13 febbraio 1945, per infiniti 15 minuti la terra ed i muri del rifugio tremarono sotto tremende esplosioni prodotte a 2 km di distanza. Alle 22,30 tutto era finito e gli aerei si allontanarono. Proibii a tutti di uscire, tranne ai 5 autisti delle camionette, uno di loro era Elisabeth. Ero sicuro che sarebbe arrivata una seconda ondata di bombardieri, dovevamo fare in fretta a portare via più persone possibile dal centro città. Usciti da rifugio vidi il centro città in fiamme, mentre una brezza maligna si dirigeva verso il fuoco. Capii che la tempesta di fuoco si sarebbe attivata entro forse due ore, molto dipendeva dalla seconda ondata di bombardieri. Una folla di persone correva verso la periferia, quelli si sarebbero salvati, caricammo sulle camionette i feriti che non potevano camminare , i bambini, i vecchi, continuavamo a fare la spola dal centro città per portare via più persone possibile, urlavamo di allontanarsi dal centro che la periferie era sicura... a Dresda c'era un milione di persone, salvare tutti prima della seconda ondata sarebbe stato impossibile ma continuavamo a portare persone con le camionette, mentre il vento si faceva sempre più forte, scendere dalle camionette significava essere risucchiati e scomparire nelle fiamme. la mezzanotte era passata da un ora ormai, la tempesta di fuoco si era attivata ma non era così distruttiva, il vento era ancora sotto ai 100 km/h, volava di tutto ma avevamo ancora la possibilità di salvare persone, tre camionette di fermarono senza carburante e dovemmo andare in loro aiuto. Ma c'era un rifugio vicino alle zona delle fiamme con tanti bambini ed Elisabeth volle andare a prenderli, mentre il rombo dei bombardieri  della seconda ondata coprì le nostre voci. Elisabeth avviò la camionetta e partì in direzione delle fiamme, mentre un vento assassino portava lingue di fuoco che guizzavano ovunque.  Nooo le gridai è un suicidio !!! ma scomparve dietro ad un palazzo che si stava già incendiando. Dopo poco la camionetta riapparve con le gomme in fiamme ed i bambini che urlavano. Mi accostai con la mia camionetta  riuscendo a fare il trasbordo prima che tutto andasse in fiamme, il calore era insopportabile e partimmo verso il rifugio, intorno a noi l'inferno di fuoco mentre oggetti di ogni tipo sibilavano tutto intorno. Poi la camionetta senza benzina, si fermò vicino ad una buca  anti vento che avevamo scavato alcuni giorni prima. Buttai i bambini nella buca e solo allora mi accorsi che Elisabet era stata colpita da qualche oggetto volante portato dal vento, aveva i capelli bruciacchiati ed una profonda ferita dal collo alla tempia, era ancora viva, ma non si muoveva. Potevo salvarla io adesso. Il vento portava via di tutto ed aumentava ancora,  era diventato un vero uragano e noi ci eravamo dentro, ora sapevo davvero che cosa fosse. La camionetta traballava paurosamente, il vento la avrebbe presto portata via con Elisabeth. Dovevo fare in fretta, la trascinai a terra e con una fatica disumana riuscii ad evitare che il vento ci portasse via. Eravamo ormai ai bordi della buca quando Elisabet mi appoggiò una mano al viso e spirò, la terra era intrisa del suo sangue, urlando il suo nome ed avvinghiandomi al suo corpo la trascinai nella buca.
La accarezzai, come avrei sempre voluto fare, le sistemai i capelli, le presi in mano il viso mormorando il suo nome, mentre lei sembrava sorridere. ora la vita non aveva più senso per me
Ormai ero allo stremo delle forze e quando lasciai il suo corpo per alzarmi ad aiutare i bambini, venni trascinato via dal vento. Rotolai per centinaia di metri, mentre le mie ossa si sbriciolavano ad ogni violento impatto, ero cosciente e vedevo dove il vento mi portava,  verso le vorticose fiamme. Il calore diventò insopportabile, i miei vestiti iniziarono ad incendiarsi, poi il vento mi sollevò scagliandomi a forte velocità contro il muro di un palazzo in fiamme. Il violento impatto per fortuna mise fine alla mia vita ed alle mie sofferenze. Il mio corpo continuò a bruciare scagliato verso il cielo dentro un uragano di fuoco. Ormai i miei resti erano puro carbone quando raggiunsero la quota di 8000 metri e colpirono uno degli ultimi Bombardieri Lancaster. Poi le eliche dell'ultimo aereo polverizzarono i pezzi carbonizzati di quello che un tempo era il corpo di un pilota di questi maledetti aerei. Le polveri del mio corpo carbonizzato raggiunsero la stratosfera .... da dove il mondo sembra in pace ed armonia.  

Nella Tempesta di Fuoco di Dresda si stima che morirono 135.000 persone. Non fu un obiettivo militare, fu puro assassinio, la guerra era ormai finita.

Alcuni dati :
Tra la notte del 13 ed il 15 febbraio 1945 ben 1260 aerei si alternarono in decine di attacchi aerei su Dresda, in due giorni vennero sganciate circa 4000 tonnellate di bombe dirompenti ed incendiarie. 
La tempesta di fuoco si attivò in breve tempo unendo tutti gli incendi in un uragano di fuoco dove le temperature raggiunsero i 1500 gradi . Un simile calore concentrato, provocò spaventose correnti ascensionali, un vento infuocato che raggiunse i 300 km orari risucchiando travi e materiale vario fino all'altezza di 8000 mt. Alcuni piloti raccontarono che corpi di persone in fiamme colpirono gli aerei saliti oltre gli 8.000 metri di quota per sfuggire ai detriti risucchiati dal uragano di fuoco e scagliati nella stratosfera. 
Per giorni dopo il bombardamento la città continuò a bruciare. Un enorme quantità di materiale venne portata in cielo dal uragano di fuoco che la restituì dopo ore a decine e decine di km dalla città. 
I frammenti più piccoli non ritornarono e furono portati dai venti lungo il globo  
Dresda era popolata da profughi, feriti e prigionieri. 
Morirono oltre 135.000 persone nei modi più orrendi e terrorizzanti. tra loro anche tanti prigionieri inglesi ed americani. Uno di essi sopravvissuto racconteràin un famoso libro gli orrori di quella notte.  

Ma non contenti dell'efferatezza del crimine, i vertici di Bomber command il 2 marzo tornarono a bombardare Dresda con  altre  2554 tonnellate di bombe dirompenti ed incendiarie. 
La tempesta di fuoco non si attivò semplicemente perchè ormai non esisteva più nulla da bruciare.
In 15 giorni sulla capitale della Sassonia (I sassoni sono stretti cugini del popolo inglese ed anche la dinastia reale Windsor è sassone tedesca), sono state sganciate 6.554 tonnellate di bombe. 
Questo insano accanimento non ha eguali nella storia. 


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