Friday, March 9, 2018

Trento e Trieste : le Città Rubate

Trento e Trieste :

Impariamo la Storia e non la Retorica

per conoscere il passato e comprendere il presente




Che cosa abbiamo imparato

A scuola abbiamo imparato che per liberare Trento e Trieste dal giogo austriaco, si è dovuto partecipare alla 1° guerra mondiale e difendere i confini italiani dall'invasione austriaca.

Con la fine della Grande Guerra si è potuto liberare anche la regione Alto Adige e portare i confini nord italiani fino al Brennero

Purtroppo però il sacrificio italiano nella Grande Guerra non è stato premiato come doveva e l'Italia è rimasta "mutilata" di tutta la regione Istriana, di tutta la Dalmazia e di tutto il Quarnaro . Le città e le provincie di Fiume, Pola, Zara, Spalato, Ragusa, Veglia, sono rimaste ingiustamente fuori dal territorio nazionale.

Questo è ciò che abbiamo imparato a scuola e questi concetti sono la base della nostra conoscenza del recente passato.

Altri concetti molto diffusi dicono:
  • Il popolo italiano discende dalla antica Roma e dalla sua grande civiltà.
  • Il Popolo italiano è sempre esistito, ma per tanti secoli è stato sottoposto al dominio straniero, finché con l'aiuto dei Savoia ha trovato la forza di riscattarsi e liberare la maggior parte delle terre irredente, lungo un epoca chiamata risorgimento. 
  • La nazione italiana è individuabile dove si parla italiano o un dialetto derivato dalla lingua latina, come ad esempio il Ladino, il romancio, il cimbro, il friulano, non importa la percentuale.
Quanto di tutto questo appartiene alla Storia e quanto appartiene alla Retorica ?
Andiamo a scoprirlo !

Se vogliamo analizzare i nostri concetti su questi temi dobbiamo necessariamente comprendere questi significati e differenze :
  1. Che cosa Significa  PATRIA
  2. Che cosa significa  POPOLO
  3. Che cosa significa  NAZIONE
  4. Che cosa significa  STATO
  5. Che cosa significa  ITALIA

Patria  significa terra dei propri padri, dei propri avi, la terra dove si è nati e cresciuti. 
Popolo significa un insieme di genti, accomunate da una etnia, da una storia comune, da comuni usanze, modi e costumi, accomunate da fratellanza, fedeltà ed unità, accomunate da una lingua comune 
Nazione significa la terra di un Popolo, il territorio dove un popolo affonda nel tempo le sue radici e le sue origini.
Stato significa una entità che amministra e governa un territorio composto da una o più Nazioni
Italia è uno Stato. Un entità creata con guerre lungo un periodo di 70 anni, che amministra e governa un territorio i cui confini sono stati definiti con la ragione delle armi e dove vivono diversi popoli. 

Ora che abbiamo chiarito e definito i concetti base da applicare alla nostra analisi procediamo con la verifica delle nostre convinzioni .
  1. (1) Possiamo affermare che Trento e Trieste fossero terre irredente, appartenenti alle Nazioni ed ai Popoli italiani ? La risposta si trova nella storia delle due città
Trento : capoluogo di una antica provincia Retica romana, dove si insediarono diversi popoli provenienti dalle invasioni barbariche e da migrazioni varie. Verso il 1.100 nel ambito del sacro romano impero, allo scopo di amministrare ed evangelizzare la regione alpina dolomitica vennero creati diversi Principati Vescovili a Trento e Brixen,  dove fu fondata la 1° università teologica. La grande svolta storica avviene nel 1259 con Mainardo I che su incarico del Imperatore ricevette i poteri dal Principe Vescovo di Trento è trasformò il vasto territorio alpino in Contea. La contea progredì velocemente con ricchezza, buon commercio e grandi produzioni agroalimentari. Il buon governo dei Tirolo passò agli Asburgo nel 1363 quando Margherita l'ultima dei Tirolo e parente dei Duchi d'Austria, morì vedova e senza eredi. Il progresso non si arrestò con i nuovi reali, ma anzi si incrementò con nuovi grandi mercati ad est. Arrivarono poi i tempi delle riforme Teresiane, ma sopratutto le leggi e gli ordinamenti di suo figlio Giuseppe che col Giuseppinismo ammodernò tutto l'impero. dopo la metà del 1700 l'istruzione divenne gratuita ed obbligatoria dal 6 ai 12 anni, come pure l'assistenza sanitaria. Venne istituita la carta dei diritti del cittadino e l'abolizione dei privilegi a clero e nobili. Scomparve lo sfruttamento della mezzadria, si costruirono scuole, ospedali, conservatori, università e cimiteri. Si promulgò il diritto di culto, di cultura e di lingua. Vennero finanziate dallo stato le attività imprenditoriali, venne istituito un sistema di credito e di controllo su di esso. Tante altre leggi portarono il grande impero a precorrere i tempi di 2 secoli, sopratutto in termini di diritti umani e di convivenza multietnica.  (vedi il  post Mitteleuropa la buona anomalia mondiale). La contea Tirolese era entrata nella grande Mitteleuropa. Per secoli ricchezza e progresso nella pace furono le condizioni di vita dei popoli del Tirolo nel Impero austriaco. Nessuna ribellione nei secoli. Quando napoleone entro con le sue armate in Tirolo, anziché essere acclamato fu affrontato dal popolo e da Andreas Hofer. Nemmeno nel 1848 quando un piccolo esercito di mercenari lombardi e garibaldini penetrò in trentino fino ad Arco, vi fu ribellione all'Austria. La popolazione voltò le spalle ai "liberatori" e chiamò in soccorso i soldati arrivati da Trento. Quando nel 1914 iniziò la grande guerra, i trentini tirolesi partirono per il fronte austriaco. Poi  quando nel 1915 l'Italia fece guerra all'Austria, il fronte correva lungo tutto il trentino, una condizione insostenibile per l'esercito austriaco se la popolazione trentina fosse stata ostile. Se davvero il trentino fosse stata terra italiana da liberare, la linea di fronte austriaca si sarebbe trovata totalmente in territorio nemico, circondata e senza possibilità di combattere. Ma non andò così, nessuna azione di sabotaggio o partigiana,. Nel 1915 ben 60.000 soldati di Trento combatterono contro le truppe italiane con l'esercito austriaco. Nel 1915 un gran numero di trentini non chiamati alle armi per limiti di eta si arruolarono volontari nel esercito austriaco. 12.000 furono i volontari trentini di lingua italica che combatterono controo le truppe italiane.       Ma questo non è un fatto anomalo, quei soldati difendevano la loro patria dagli invasori. La loro patria era l'Austria da ben 32 generazioni. Lungo tutta la guerra, per ben tre anni, il trentino rimase terra austriaca, finché la guerra finì. 
  • Quindi Trento rimase Tirolese per sua volontà per ben 6,5 secoli, ma se consideriamo il periodo iniziale dei Principi Vescovi, i secoli di convivenza multietnica diventano 8 . 
  • Per 30 generazioni, la Patria dei trentini fu la regione Tirolo, quando l'italia ancora non esisteva.
  • Per secoli Trento rimase fedele ai Tirolo, nei periodi più difficili e durante tutta la guerra che avrebbe dovuto liberarla.
Guardando il suo passato, possiamo affermare che il popoli di Trento e della sua provincia appartengano ad una nazione Italiana ? Possiamo affermare che la terra dei padri dove il popolo trentino affonda le sue radici sia da ricollegare in qualsiasi modo ai Savoia ed al nostro concetto di Italia ?
Non è forse più corretto affermare che la patria dei Trentini fosse una regione multietnica parte di una grande civiltà Mitteleuropea ? 
Ben 40 generazioni ce lo ricordano.

Trieste : città romana sulla via per i Balcani, fu parte della provincia Retica di oriente. Fu amministrata e sfruttata dai Patriarchi che detenevano il potere temporale e spirituale ad Aquileja. Nel 12° secolo, Trieste cadde vittima dell'aggressiva espansione veneziana che ne saccheggiava beni e ricchezze impedendole ogni forma di sviluppo. A metà del 1300 tramite un plebiscito popolare, Trieste chiese a Vienna di entrare a far parte del impero Austriaco. 
L'Austria accolse Trieste proteggendola dalle scorribande veneziane e creandovi un grande porto commerciale. Così i triestini iniziarono a prosperare in una vasta realtà europea. Successivamente Trieste divenne Porto franco ed affluirono nella città immense ricchezze e merci da tutto il mondo. Come Trento, Trieste visse nel Giuseppinismo del 1700 un epoca di grande progresso e ricchezza che la portò ad divenire una delle città più ricche ed al avanguardia del pianeta. La ricchezza, il buon governo, il diritto dei popoli e la buona convivenza multietnica sono ancora oggi testimoniate dai palazzi, dalle differenti chiese, dagli ospedali, dalle differenti scuole, dalle strutture commerciali, artigianali, industriali e di comunicazione che formavano questa ricchissima città collegata a tutto il nord Europa. Una città dove avevano sede le grandi compagnie finanziarie ed assicurative, dove arrivavano ogni giorno navi con enormi carichi di merci pregiate destinate ai mercati continentali.
Arrivarono poi gli anni delle rivoluzioni del 1848 e 1849 che misero in pericolo sia Vienna che Budapest, ma Trieste rimase fedelissima e le sue strutture commerciali vennero utilizzate per l'emergenza. Per la sua fedeltà Trieste venne premiata dagli Asburgo con lo status di Città-Stato, al pari dei Land.
Come Trento anche Trieste, nel 1914 fu coinvolta nella grande guerra e parte dei triestini partirono per il fronte austriaco in Serbia. Quando nel 1915 l'Italia fece guerra al Austria, il fronte si trovò a pochi km dalla città. Il fronte correva lungo tutto il Friuli e la Carnia, una condizione insostenibile per l'esercito austriaco se le popolazioni triestina, carnica, istriana fossero state ostili al Austria. Se davvero Trieste e l'Istria fossero state terre italiane da liberare, la linea di fronte austriaca si sarebbe trovata totalmente in territorio nemico, circondata e senza possibilità di combattere. Ma non andò così, nessuna azione di sabotaggio o partigiana, nulla per ben tre anni, Trieste rimase inviolata terra austriaca, finché la guerra finì.

  • Quindi Trieste divenne e rimase Austriaca per sua volontà lungo ben 5 secoli. 
  • Per 20 generazioni, la Patria dei triestini fu il Land Austriaco Litorale Adriatico dove convivevano con tante altre etnie
  • Per 500 anni Trieste rimase fedele agli Asburgo, nei periodi più difficili e durante tutta la guerra che avrebbe dovuto liberarla.
Guardando il suo passato, possiamo affermare che il popoli di Trieste e di tutto il Litorale Austriaco appartengano a ciò che noi intendiamo come nazione Italiana ? Possiamo affermare che la terra dei padri, dove il popolo triestino affonda le sue radici, sia da ricollegare in qualsiasi modo ai Savoia ed al nostro concetto di Italia ?
Non è forse più corretto affermare che la patria dei Triestini fosse una regione multietnica parte di una grande civiltà Mitteleuropea ? 
Ben 20 generazioni ce lo ricordano.

(2) Possiamo affermare che la regione Alto Adige fosse terra irredenta, appartenente alla Nazione ed al Popolo italiano ? La risposta si trova nella sua storia

Alla regione che conosciamo come Alto Adige, è stato cambiato il Nome in epoca fascista. Nella realtà il suo nome è Tirolo e faceva parte della Contea Tirolese, che comprendeva anche Trento. La sua storia è esattamente uguale a quella della regione trentina, cioè la Storia della Contea Tirolese. Il capoluogo della regione era Brixen, rimasto a lungo capitale dello Stato Tirolese e Bolzano ne era il Centro commerciale. A differenza di Trento, in quello che oggi chiamiamo Alto Adige, la popolazione è sempre stata di lingua tedesca, e ladina. 

  • Quindi la regione Alto Adige nella realtà si chiama Tirolo del sud, da sempre popolata da genti germane. Fondata nel 1100 è rimasta volontariamente 8 secoli in ambito Austriaco.  L'appartenenza allo stato italiano è stata forzata con la ragione delle armi ed è stata una delle ingiustizie della Grande Guerra
(3) Possiamo affermare che le regioni Istria, Dalmazia, Carnia e Quarnaro fossero terre irredente, appartenenti alla Nazione ed al Popolo italiano ? La risposta si trova nella loro storia.

Ai primi anni del anno 1000, il Doge veneziano Orseolo, stipulò un accordo con l'imperatore romano di oriente a Costantinopoli. Nell'accordo Venezia garantiva la protezione marittima al impero romano di oriente, in cambio dello sfruttamento gratuito delle risorse che si trovavano sulla costa e sulle isole adriatiche dalla Grecia a Trieste. Quell'accordo fu la fortuna di Venezia e del suo ricco futuro. Una immensità di materie prime gratuite erano li in attesa di essere raccolte. Così la già potente Venezia, insediò colonie lungo la costa e le isole, dove mandava poveri friulani a lavorare e produrre ricchezze per i suoi signori e commercianti. Gli insediamenti coloniali sulle isole e la costa adriatiche vennero organizzati, amministrati e presidiati con eserciti e gendarmi. Tuttavia rimaneva un territorio ostile, abitato da popolazioni Croate, Liburne, Illiriche, Carniche, Dalmate che non erano così sottomesse o felici di esserlo. Era la loro terra e qualcuno con la forza stava portando via ogni bene. I principali centri insorsero più volte e Fiume riuscì a cacciare i veneziani con l'aiuto del Austria. Tuttavia era una lotta impari, troppo potente era Venezia. Le popolazioni balcaniche cercarono di contrastare la flotta veneziana con navi pirate, Gli Usocchi divennero grandi eroi agli occhi delle popolazioni balcaniche, ma vennero distrutti con le loro navi e la loro fortezza stanziata a Senji. Eroica fu Zara che insorse 37 volte e 37 volte fu distrutta. Diversi secoli durò il dominio veneziano e quando napoleone riuscì a sconfiggere la serenissima i Balcani tornarono liberi.     
 Ma fu una breve tregua, perchè già nel 1919, finita la Grande Guerra  parte di quelle terre furono poste sotto la sovranità del Italia. (che per questo ed altri sogni di dominio era entrata nel conflitto) Ma il peggio doveva ancora avvenire col l'epoca fascista che operò le più feroci pulizie etniche per fare scomparire le popolazioni slovene, e Croate dal Balcani. l'apoteosi fu nella metà della 2° guerra mondiale 
Per 18 mesi da aprile 1942 a settembre 1943, oltre mezzo milione di soldati furono tolti dal fronte africano (lasciato sulle spalle dei tedeschi) per operare nei Balcani ( Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Kosovo) la più feroce e furiosa pulizia etnica che il mondo abbia mai conosciuto (vedi Post "I Fantasmi di Lubijana). Finita la guerra quei crimini furono nascosti e protetti dal silenzio e dalla censura, con benestare degli americani timorosi di Tito e del comunismo.
Le popolazioni di lingua veneta e friulana presenti nei Balcani, ieri ed oggi risalgono agli insediamenti forzati veneziani, ma costituiscono ed hanno sempre costituito una minoranza della popolazione balcanica. 

  • Quindi le regioni Adriatico balcaniche sono state a lungo terra di sfruttamento e dominio veneziano, dove la serenissima ha impiantato colonie per rubare ricchezze e materie prime alle popolazioni che abitavano quelle terre e quelle migliaia di isole. Prima Venezia e poi lo Stato italiano hanno operato ogni tipo di oppressione e crimine ai danni dei popoli balcanici. Non si può certo affermare che quelle terre siano riconducibili ad una nazione italica, alle radici dei Savoia, che provengono da oltre le alpi .... quelle ad ovest.