Wednesday, August 8, 2018

Gli Italiani Credono alle Favole.

Un popolo educato con Imbrogli e Retorica
che non può comprendere la realtà di ieri e di oggi.
Un popolo educato a credere ad una realtà distorta. 

Avvertenza: leggendo questo post qualcuno potrebbe credere o immaginare che io scriva in favore di qualche parte politica. 
Nella realtà, io rifiuto le parti politiche che vedo come prodotto di marketing a cui dare consenso. Nelle mani della politica di partito, la Storia diventa retorica che distorce la realtà. La partitocrazia usa la retorica creata, per fondarvi ideologie e dottrine.... Sempre False. Così risultano anche tutti gli aspetti del vivere quotidiano, annebbiato da visioni irreali e partitocratiche create su basi inventate e lontane dalla realtà. Questa è la vera rovina di un paese che vive di antagonismi politici, lontano dalla realtà del mondo. Un popolo sempre in cerca di colpevoli dei disastri che la sua "forma mentis" crea quotidianamente. Il disastro ha sempre un colpevole da individuare in una "casta" politica, in un amministrazione. Il disastro, l'inefficienza servono sempre al marketing politico, servono alle tifoserie da stadio ed alla condanna degli avversari.    Ma qui non parliamo per tifoserie ma di analisi sui Fatti reali .. ed esistono fatti che non possono e non devono essere ignorati
                                                                                                          Vi siete mai chiesti su cosa si fondano le nostre opinioni ? Vi siete mai chiesti su cosa si basino, i nostri giudizi su ciò che accade ? Vi siete mai chiesti cosa origina il pensiero collettivo, la pubblica opinione sui fatti che accadono ? Vi siete mai chiesti perché il populismo, riscuote così tanto facile successo? Vi siete mai chiesti perché sia più facile formare un pensiero collettivo a milioni di genti, piuttosto che cambiare il pensiero di una singola persona ? La risposta è molto semplice : Tutto deriva dalla nostra educazione, da ciò che abbiamo imparato, da ciò che ci hanno raccontato e dalla nostra volontaria cecità. Noi tutti fondiamo il nostro pensiero sull'esperienza passata e sugli insegnamenti. Tanti fondano poi il loro pensiero su appartenenze politiche o religiose ed infine qualcuno pensa e crede a ciò che pensano e credono tutti.  
I popoli vengono educati, fondando nelle loro menti grandi pilastri ideologici sui quali poggiano le collettive opinioni. Tutto dipende da quanto siano reali o inventati quei pilastri ideologici.                   Un giorno del 1860 a Teano  qualcuno disse : " oggi è fatta l'Italia, ora bisogna fare gli italiani" Questo è un passo fondamentale e significativo della Storia italiana, infatti da quel 26 ottobre 1860, i nuovi regnanti, i nuovi padroni del territorio, iniziarono ad educare le popolazioni della penisola appena conquistata.
Le educarono con la più puerile retorica eroica, convincendo anche chi aveva dovuto subire i più atroci crimini (il sud Italia) dai nuovi padroni (piemontesi), di appartenere ad un unica unione di sangue, che si era appena riscattata dal dominio straniero. 
Ogni radice dei popoli italiani venne recisa, cancellata, retaggio passato da cui fuggire, putride radici di cui vergognarsi. 
Ma lo sappiamo bene, un popolo senza memoria storica e privato delle proprie origini è come un albero senza radici. 
Io oggi posso affermare senza timore, che un popolo educato ad avere una memoria storica distorta, è come un individuo che crede alle favole, vedendole come realtà.
Fatta l'Italia savoiarda con retorica, crimini ed inganni, allo stesso modo si fecero gli italiani
I popoli italici sono stati educati a credere ad una realtà inesistente.

Fratelli d'Italia l'Italia s'è desta dell'elmo di Scipio si è cinta la testa, dove è la vittoria, le porga la chioma, che schiava di Roma Dio la creò
Questo è l'inno nazionale italiano, cantato in tantissime occasioni con la mano sul cuore e che rispecchia in gran parte il pensiero ed il sentimento popolare. 

Questo inno rispecchia l'educazione impartita al popolo ed evidenzia come la realtà sia stata portata sul piano retorico astratto, lontano dal reale.

ELENCO DELLE FAVOLE

(1) La favola di Scipio e dell'Italia Romana : 
L'inno italiano lo dice e lo canta e tutti sono convinti dei suoi sacri contenuti. L'italiano medio crede di essere figlio della Roma antica, della sua grandezza, portatore nel mondo della civiltà, del sapere, dell'arte. Crede di appartenere ad un popolo unico fondatore della civiltà occidentale, forte, intelligente ed invincibile.
La realtà
Prima di tutto l'antica Roma fu fondata da un piccolo esercito di greci in fuga. Poi Roma antica divenne il più grande Impero multietnico esistente, tanto che i re e gli imperatori provenivano da ogni dove. I seguaci della favola del Italia romana (citata nel inno nazionale, così tanto cara a Mussolini, ai re ed al popolo), però dimenticano completamente i secoli che si sono succeduti a Scipione l'Africano. Dimenticano le invasioni barbariche che hanno popolato la penisola e delle quali siamo figli. Dimenticano i 2 secoli bizzantini con le loro 20 etnie mediorientali, turche e balcaniche, mescolatesi sul territorio della penisola. Dimenticano, tutti i Goti, i germani longobardi, gli altri germani Franchi ed il loro ordinamento feudale che ha dato la nobiltà amministrativa alla penisola ed al Europa. Dimenticano i Normanni, gli Angioini, gli Aragonesi, gli Arabi. Un mix di oltre 200 etnie diverse, vissute lungo decine di secoli dopo l'Elmo di Scipio e la vittoria schiava di Roma !!

(2) La favola dei fratelli d'Italia il glorioso popolo oppresso :
L'italiano medio crede di appartenere ad un popolo glorioso portatore di civiltà che però è stato soggiogato ed oppresso per secoli dagli stranieri, una sorta di barbari ignoranti che sono venuti a comandare il più bel paese del mondo con le armi. Finché un manipolo di eroi, vissuti nel epica era del Risorgimento, spinti da un popolo indomito, insorto contro gli stranieri, hanno liberato il sacro suolo della patria . L'Italia s'è desta !!
La realtà 
Sulla penisola si sono stanziati diversi grandi popoli, molto diversi tra loro sotto ogni aspetto. Inoltre il grande miscuglio etnico che ha popolato la penisola, non ha avuto carattere uniforme, perciò nemmeno la mescolanza etnica ha formato un unico popolo, ma ne ha formati diversi con caratteristiche nettamente diverse. Poi le signorie, derivate dagli ordinamenti medievali Franchi, hanno creato Stati molto spesso in guerra tra loro, nulla di fraterno. L'avvento degli Stati nazione e degli imperi non ha visto nessun tentativo di coesione italica, ma nette divisioni nelle alleanze verso i grandi stati. Non essendoci una sola signoria dominante sulla penisola, per fortuna almeno fino al 1860 non si formò uno stato nazione italico. Un altro Stato nazione, avrebbe comportato altre guerre in giro per il mondo, altri crimini, che comunque sono poi arrivati con la conquista piemontese.

(3) La favola del Unità e del riscatto dal dominio straniero 
Ogni italiano crede alle 4 guerre di indipendenza che il popolo ha dovuto combattere per liberarsi dal dominio straniero in particolare da quello austriaco e poi anche da quello papale e borbonico.. Gli italiani credono che i Savoia ed il Piemonte, abbiano liberato la maggior parte del nord Italia dal dominio austriaco, attraverso le guerre di indipendenza. Infine tutti credono che Garibaldi, partito da Genova con una nave e mille volontari quasi disarmati, sia sbarcato in Sicilia e risalendo la penisola tra folle acclamanti, abbia liberato tutto il sud Italia dal oppressivo e vecchio regime borbonico.  L'era degli staterelli era finita, ora l'unico popolo italiano aveva la sua propria nazione, il proprio stato, il proprio re. Un unico popolo, un unico sangue.    
La realtà :
Ormai Non è più un mistero che la storia d'Italia imparata, quella ancora oggi ufficiale ed insegnata a scuola  non corrisponda al vero, ma continuiamo a dare a questo fatto un peso irrisorio. Eppure su queste retoriche falsità si fonda oggi il nostro pensiero. 
Sulla penisola si erano formati da tempo, diversi piccoli e ricchi Stati, nettamente diversi tra loro e governati da monarchie costituzionali . I primi ministri ed i regnanti di questi Stati iniziarono ad un certo punto ad accordarsi per stipulare accordi doganali e formare poi  uno Stato federativo. Un concetto giusto per tutti, lontano dagli orrori che gli stati nazione con le loro guerre stavano facendo al mondo da secoli. Uno stato federativo non avrebbe certo seguito l'esempio degli altri Criminali Stati Nazione. Purtroppo i regnanti di uno degli stati italici, quello meno legato alla penisola perché originato oltralpe ( in Savoia), vollero impadronirsi della intera penisola, sottomettendo con la guerra gli altri stati sovrani. I re piemontesi, finanziati e pilotati dalla massoneria britannica, progettarono la conquista della penisola  e la formazione di un proprio stato nazione. Per attuare l'ambizioso progetto si mise in atto ogni tipo di imbroglio, si creò una comunicazione patriottica unitaria (che subito pochi seguirono), si finanziarono sicari, mercenari, piccoli eserciti, si crearono inganni e guerre (Patto di Plombiers), si imposero con la forza annessioni tramite plebisciti farsa. poi dichiarando di voler difendere il Papa, l'esercito piemontese occupò tutto il Lazio, le Marche l'Umbria e la Romagna togliendole allo stato della Chiesa. Rimaneva ora da conquistare uno degli Stati più forti, ricchi e moderni d'Europa. Lo Stato borbonico era 620 volte più ricco dello stato piemontese, dotato di industrie al avanguardia in ogni settore. Uno stato che disponeva di nuove veloci navi a vapore e di un esercito armato modernamente di 150.000 uomini, inoltre il popolo del sud continentale era molto attaccato ai propri regnanti. Per conquistare il sud i piemontesi misero in atto il più colossale sistema di corruzione mai visto . Con il denaro fornito ( in piastre oro turche) dalle banche britanniche, i piemontesi comprarono con la corruzione, tutto l'apparato difensivo borbonico stanziato in Sicilia. Poi consegnarono alla criminalità organizzata ( mafia) tutta l'isola che aiutò i nuovi padroni invasori. Quando Garibaldi arrivò in Sicilia tutto era pronto, svuotò le carceri formando un esercito di 45.000 ex galeotti ( esercito meridionale). In Calabria ed in Campania andò in modo simile, anche se piemontesi e garibaldini furono impegnati in dure battaglie sul Volturno, dalle truppe borboniche rimaste fedeli. Ma ormai la sproporzione era divenuta abissale ed il sud venne annesso con la forza al regno dei Savoia. Le enormi ricchezze in oro ( comprese le monete d'oro in circolazione), scomparvero nelle tasche di chi aveva finanziato la nascita dello stato savoiardo chiamato Regno d'Italia. Le migliori industrie furono vendute all'asta ed i reali Savoia divennero padroni della penisola. La ribellione delle genti del sud non si fece attendere : per ben 10 anni 400 bande di civili ed ex soldati cercarono di ricacciare fuori dal meridione gli invasori, ma dovettero soccombere ad una guerra ( detta guerra al brigantaggio) che distrusse e spopolò tutto il sud. I soldati del esercito borbonico fatti prigionieri ( 40/50 mila ) morirono nelle carceri piemontesi senza mai tornare liberi. In pochi anni morirono un milione di persone per questa guerra e altri 9 milioni emigrarono. Il sud Italia così progredito e ricco venne distrutto, derubato e spogliato di tutto. Il sud venne consegnato alla criminalità organizzata che fusa in unico corpo con il nuovo stato  acquisì ogni bene rimasto ed il controllo della popolazione. I sistemi di amministrazione del nuovo stato furono e sono anche oggi fondati sulla corruzione, gli abusi, il clientelismo, i furti legalizzati, gli abusi di potere etc etc. 
Tutti i mali di oggi derivano dalla nascita: la classe dirigente, la borghesia, i piccoli proprietari terrieri, le aziende, le industrie sorte dopo il 1870 (tutta Italia moderna) , sono figli del sistema clientelare installato nello Stato unitario dai nuovi padroni : i re piemontesi, padroni del nuovo regno d'Italia. 
I re del nuovo regno d'Italia, una volta requisite tutte le ricchezze agli Stati conquistati, ne distribuirono le ricchezze ed i privilegi a chi li aveva favoriti o chi intendeva farlo. Bastava avere le conoscenze giuste e qualsiasi opportunità poteva essere colta anche senza alcun merito ne capacità. I beni espropriati andarono a chi era stato abile ad allearsi ai nuovi padroni. Le fondamenta del nostro Stato sono queste : il clientelismo verso chi comanda per ottenere beni e privilegi. Questo sistema impiantato nella conquista piemontese della penisola è tutt'oggi attivo e validissimo. Per conquistare il sud, ai re d'Italia è stato necessario allearsi e fondersi con la criminalità organizzata che è divenuta parte dello stesso stato. Mostruosi gemelli siamesi, che si sono spartiti poteri, ricchezze e privilegi. Oggi il sud è ancora in mano alla mafia.
Tutti i nostri mali derivano dai modi con i quali dei nobili venuti da oltralpe hanno conquistato la penisola italica appropriandosi di tutti i beni e svendendoli a chi era dalla loro parte. Tutto deriva dal educazione impartita ai popoli italici che credono ancora di essere stati liberati dal dominio straniero, grazie ai re savoiardi che hanno fatto "risorgere" l'Italia.  

(4) La favola delle terre irredente e la Grande Guerra
Dopo la "liberazione" della penisola e l'indipendenza raggiunta, ancora tanto c'era da fare per liberare le tante terre italiane irredente, dal nord all'est. Trento, Trieste, Istria, Dalmazia dovevano essere ancora liberate, perché italiane di diritto. Il sacro suolo della patria andava liberato dall'oppressore. Ma ancora Tanto c'era da fare per dare alla patria quel ruolo nel mondo che gli spettava di diritto, mediterraneo e parte del Africa dovevano essere italiane, solo l'Italia fondatrice della civiltà poteva civilizzare terre africane e balcaniche popolate da selvaggi, che dovevano essere sottomessi ai re d'Italia. Occorreva essere furbi e cogliere le occasioni propizie, occasioni che arrivarono con la grande guerra, ultima guerra di liberazione dai crucchi. (termine dispregiativo per indicare i Germani, che invece proviene dalla lingua Croata, parlata dai prigionieri imperiali della grande guerra). Fu una grande e gloriosa vittoria, che però fu mutilata delle giuste ricompense balcaniche, egeo-ioniche ed africane. Tutti gli italiani pensano : quelle terre erano nostre, sono state ingiustizie enormi, l'Italia, è tuttora vittima degli interessi stranieri, nonostante noi siamo i più bravi in ogni campo .... solo siamo stati sempre mal governati  

La realtà
abbiamo già capito come nella realtà, più che di unità italiana voluta dai popoli e dai loro regnanti si trattò di espansione piemontese armata ed attuata con inganni e corruzione. Abbiamo visto come la ribellione del sud sia stata soffocata nel sangue in 10 anni di guerra. Abbiamo visto come si è formata la nuova classe dirigente nel regno d'Italia, come si è formata la nuova borghesia e la nuova imprenditoria italiana. Ora i Savoia volevano estendere il loro dominio su tutto l'arco alpino e su tutta la costa balcanica. Non contenti i re d'Italia volevano anche un impero coloniale al pari di Francia ed Inghilterra. Dal 1882, subito dopo la repressione armata del sud, il Regno d'Italia iniziò ad espandersi in Africa con l'idea di estinguere le popolazioni che vi abitavano ed impiantarvi coloni italici rendendo in questo modo quelle terre pienamente italiane. Sarebbe stata una operazione lunga, ma si iniziò da subito a costruire i campi di prigionia e sterminio, quello costruito sul Isola Eritrea di Nocra (in funzione dal 1882 al 1943) ne è un orrendo esempio. Ma le mire più importanti ed urgenti erano sulle secolari regioni austriache del Tirolo, del Litorale Adriatico e dei Balcani ungaro-croati.  Il Tirolo ( anche la parte di lingua italica della provincia di Trento) era austriaca da 8 secoli, 32 generazioni fedeli alla Mitteleuropa. Nel Litorale adriatico Trieste era Austriaca per sua propria volontà da 5 secoli ed aveva ottenuto da Vienna lo status di Città stato per la sua fedeltà, addirittura negli anni delle rivoluzioni. Anche le zone del ribattezzato Friuli, non avevano nessuna volontà di essere "liberate". Tantomeno anelavano ad appartenere al regno d'Italia Fiume, porto franco ungherese per sua scelta e da sempre ostile alle prepotenze venete. Certamente nel Istria, nel Quarnaro, in Dalmazia esistevano genti di lingua italica (1/5 della popolazione), ma si parlavano tante altre lingue e questo era normale in una convivenza pacifica e multietnica. Non esistevano terre irredente in quelle regioni, i popoli avevano i loro diritti garantiti dalle costituzioni e dal ordinamento politico amministrativo austriaco (vedi post sulla Mitteleuropa) e vivevano nel benessere. In queste terre non ci fu Nessun moto indipendentista nei secoli, solo qualche sobillatore e sicario, pagato dal organizzazione para militare massonica anglo piemontese chiamata "Lega nazionale". Quando dopo 20 anni di tentativi, gli imperi coloniali ( Francia, Inghilterra, Russia) riuscirono ad avviare una tremenda guerra contro gli imperi centrali mitteleuropei, l'Italia che ne era alleata rimase neutrale. La neutralità del Italia serviva a discostarsi dagli alleati austriaci e prepararsi a cambiare campo per cogliere la lungamente ricercata occasione di fare un altra guerra all'Austria per strapparle il Tirolo, ed il Litorale adriatico. 
Nella realtà, la Grande guerra fu cercata e trovata da francesi ed Inglesi per distruggere la crescente grande potenza germana, che impensieriva gli stati coloniali. Una guerra tanto ben congegnata, che gli imperi centrali non avrebbero mai potuto vincere. Il mondo intero era contro gli Imperi centrali, accerchiati da migliaia di km di fronte e senza possibilità di rifornimenti via mare, se le armi non fossero bastate a sconfiggere i tedeschi lo avrebbe fatto la fame, questo era evidente a tutti e questo sarebbe poi accaduto.  
La grande opportunità dei Savoia di ottenere un grande stato ed un impero era arrivata. Dopo un anno di neutralità il governo italiano firmò (senza nessun consenso, ne mandato del parlamento ne della maggioranza neutralista) il criminale ed ingannevole patto di Londra, così l'Italia vigliaccamente attaccò l'Austria con 5 milioni di soldati, proprio nel momento più favorevole agli imperi centrali. L'ingannevole proclama del re agli italiani parla della necessità di fare la guerra per liberare il sacro suolo della patria, ma nessuno conosce le vere ragioni dell'attacco italiano all'Austria che sono contenute nel patto di Londra. 
Un patto inganno che prometteva al regno d'Italia il dominio del intero mar mediterraneo e di gran parte dei paesi da esso bagnati da est a sud, prometteva parte delle regioni austriache del Tirolo e del Litorale adriatico.  
I soldati italiani combattevano per liberare l'Italia dagli austriaci, ma non capivano perché le regioni italiane da liberare, Trento Trieste, Gorizia, Fiume, non facevano nulla per aiutare i liberatori.
I soldati italiani non capivano il fanatismo dei generali che li usavano come carne da macello, nella strategia delle grandi spallate al fronte austriaco, per occupare i territori da far diventare Italia. Un sistema che ha sacrificato un enorme numero di soldati. In realtà le stime dei 650 mila caduti dichiarata dal fascismo, sono forse un terzo del reale numero di soldati periti nelle battaglie della grande guerra. 
I soldati italiani non capivano perché 72.000 soldati trentini (più 12.000 volontari) combattevano nel esercito austriaco . 
I soldati italiani non capivano come poteva il fronte austriaco (che correva lungo il Trentino ed il Friuli) reggere,  se risultava essere completamente in territorio italiano, in territorio nemico. Perché mai i trentini ed i friulani non prendevano alle spalle gli oppressori austriaci ora che era così facile farlo ?
La verità incomprensibile ancora oggi è questa evidentissima conclusione :  quelle popolazioni non volevano essere "liberate". La Mitteleuropa era molto più avanzata e giusta del criminale regno savoiardo

(5) La favola del antifascismo ( Versione ufficiale)
Finita la grande guerra, combattuta con onore da tutte le classi sociali e culturali, per liberare la patria oppressa dallo straniero, il popolo intero si ritrovò concorde nello scontento per l'esito di una pace, che secondo i patti ( segreti) avrebbe dovuto dare all'Italia molto di più di ciò che aveva ottenuto. Fu chiamata "vittoria mutilata" ed alimentò malcontento, orgoglio e risentimento verso la Francia e specialmente l'Inghilterra, che avevano fatto promesse vane. In un clima di nazionalismo, difficoltà economiche e rivoluzioni proletarie, salì al governo un manipolo di rivoluzionari violenti. Con il tacito aiuto del re e la superficiale noncuranza della gente comune, il partito fascista prese il sopravvento utilizzando mezzi violenti contro qualsiasi oppositore. Il partito fascista, guidato da Mussolini si mostrò da subito ostile alla classe lavoratrice e invece favorevole agli industriali ai latifondisti ed agli imperialisti. Ancora oggi si proclamano fascisti coloro che si pongono contro le classi dei proletari ed in favore della borghesia e dei ricchi. Si racconta che a conferma di tutto ciò, venne stipulata l'alleanza con i fascisti tedeschi ( nazisti) che volevano conquistare e dominare il mondo con la forza. Milioni di italiani non giudicano il fascismo completamente sbagliato, ma gli rimproverano il grande errore di essersi alleato con la Germania di Hitler che trascinò l'Italia nel suo progetto di dominare il mondo. Si crede che Mussolini divenne succube di Hitler e portò il popolo italiano a sacrifici immani in favore dei tedeschi, finché un bel giorno il popolo, stanco dei soprusi insorse e destituì Mussolini ed i suoi gerarchi. Seguì una dura guerra civile, una gloriosa guerra partigiana per liberare la nazione dall'occupazione tedesca e dagli ultimi seguaci di Mussolini. Il popolo italiano fu vittima di un regime feroce, guidato da pochi esaltati che vessarono le classi lavoratrici e tolsero diritti e libertà a tutti. Sulla lotta al fascismo, sul riscatto partigiano e sul esilio del re, (considerato traditore della patria) si fonda la nuova repubblica italiana. I valori della resistenza sono fondamenta dello Stato italiano. La classe dirigente e gli italiani sono antifascisti ed il fascismo è fuori legge come l'apologia di esso.
La realtà
L'affermazione del fascismo in Italia fu ben altro che un golpe operato da pochi violenti. 
Il fascismo si affermò in un contesto di scontri rivoluzionari armati, dai quali emerse. 
Il fascismo è innanzi tutto, uno dei frutti della sinistra rivoluzionaria armata : il primo di ispirazione comunista bolscevica ed il secondo ( il fascismo) di ispirazione socialista e nazionalista. 
La differenza sta nel tipo di ispirazione e di comunicazione, che i due schieramenti rivoluzionari rivolgevano alle masse per ottenere seguito :
* I comunisti si ispiravano alla rivoluzione bolscevica russa, al leninismo ed alla dittatura del proletariato. I comunisti erano filo russi, contro la chiesa e contro ogni proprietà privata ed avevano in mente di prendere il potere con la rivoluzione armata. La loro comunicazione faceva riferimento agli esiti della rivoluzione russa ed incitava i cittadini a combattere per il comunismo globale guidato da Lenin.
* I fascisti si ispiravano al socialismo estremo (rivoluzione armata), ma di matrice nazionale, lontano dal comunismo russo. Il fascismo fu socialismo nazionalistico, autarchico, che operava per affermare l'identità nazionale nel mondo. 
La comunicazione fascista si rifaceva perciò alla retorica del risorgimento, si rifaceva alla gloria di Roma e dei re d'Italia. Una retorica patriottico nazionalista portata all'esaltazione. 
Attenzione però, quella era e quella è tuttora, la stessa comunicazione risorgimentale, rimasta ancora oggi nel pensiero collettivo, fissata come prova concreta, nelle parole dell'inno nazionale. 
La comunicazione social-fascista, di ispirazione monarchico nazionalista, risultò vincente rispetto a quella liberal borghese ed a quella bolscevico comunista ispirata alla russia. Il risorgimento aveva predisposto il popolo al nuovo regime fascista, figlio della retorica del risorgimento, figlio della monarchia.

Sebbene l'Italia repubblicana abbia rinnegato sia il fascismo che la monarchia, i partiti di dichiarata ispirazione fascista, sono presenti in parlamento ed in senato dalla fondazione della repubblica stessa, come 3° o 4° forza politica. Partiti di ispirazione fascista come Alleanza nazionale sono arrivati al governo. 
Abbiamo rinnegato il passato fascista e monarchico, ma  ancora Oggi utilizziamo la stessa identica ideologia.
Ecco qualche utile mezzo di convincimento popolare utilizzato dal fascismo e dalla monarchia ed ancora oggi persistente.
* Ancora oggi si esalta e si festeggia la Vittoria gloriosa nella grande guerra, ottenuta dal grande e potente popolo discendente da Roma (per capire basta guardare i monumenti eretti in quegli anni e che ancora oggi sono venerati). Si celebrano i grandi "sacrari" e si celebrano i caduti, morti per "liberare" la patria oppressa. Si erigono monumenti alla gloria d'Italia guerriera, e si intitolano vie e strade agli eroi del risorgimento e della grande guerra. Pura esaltazione fascista. 
* Ancora oggi aleggia la "Vittoria mutilata" il riscatto nazionale incompiuto, la dolorosa perdita delle colonie e si celebrano le conquiste coloniali 
* Non pochi rammarichi rimangono ancora oggi per la perdita del meritato impero e la liberazione delle terre irredente. Si dice che il sacro suolo della patria arriva ai Balcani, attraverso l'Istria, il Quarnaro, la Carnia e la Dalmazia. Per decenni lo stato italiano ha elargito ingenti somme di denaro ai cittadini, croati e sloveni che volevano avere la doppia cittadinanza, yugoslavo-italiana.  Erano terre nostre, si sente spesso nei discorsi patriottici. Questo pensiero è ancora molto diffuso.
* Molti invocano ancora oggi iniziative per educare  e disciplinare il glorioso popolo italico lasciato troppo libero di usare la propria inarrivabile abilità, la propria superiore intelligenza. Tanta gente ancora oggi invoca quelle iniziative e quella utile severità tipiche del fascismo.

Oggi ufficialmente  rinneghiamo il fascismo, ma nel animo ne conserviamo ancora orgogliosi le fondamenta. Basta passeggiare per Roma per rendersene conto. Nella realtà il fascismo si affermò perché utilizzò una comunicazione che trovava riscontro nel educazione impartita dai regnanti al popolo italiano, fin dal 1860. 
Il fascismo di fonda su quella stessa ideologia che ha creato l'inno nazionale, che ha creato l'esaltazione del risorgimento, l'esaltazione della grande guerra, degli eroi e della vittoria. Tutto questo oggi ancora si esalta. 
Una ideologia che distorceva e distorce anche oggi la pura realtà, per farne educazione esaltata, cieco nazionalismo. Per questi motivi Mussolini ha ottenuto il quasi totale consenso popolare. Parlava una lingua nota, esponeva pensieri comuni a tutti. Basta solo pensare alle folle che seguivano D'Annunzio. 
Da Fiume arrivavano proclami per i quali il popolo si esaltava. La Fiume del "Vate" rimane ancora oggi motivo di orgoglio nazionale. Ancora prima che Mussolini salisse al potere, la grande maggioranza degli italiani era già fascista, Mussolini li ha assecondati, li ha portati dove volevano andare. Unici oppositori rimasti, le frange violente  dei rivoluzionari filo bolscevici ed il partito comunista ridotto a piccolissima minoranza. 
Dobbiamo oggi distinguere la differenza che esisteva tra le contrapposizioni dei partiti in parlamento e il grande seguito popolare che aveva il fascismo. 
Quanti antifascisti esistevano ? Davvero pochi. Molti di più erano gli anti comunisti. 
Che il fascismo fosse un partito seguito dalla quasi totalità degli italiani è fuori discussione ed è altrettanto esatto affermare che il fascismo sia stato il più importante riformatore in campo sociale e legislativo. Lo Stato italiano si fonda ancora su gran parte del ordinamento amministrativo e legislativo degli anni venti. Il fascismo fu un movimento sociale rivoluzionario, favorevole alle classi sociali più deboli, alla famiglia, alla religione, favorevole allo sviluppo nazionale. Dobbiamo a Mussolini la fondazione del Inps ( pensioni) del Inail ( infortuni sul lavoro) gli assegni familiari, la settimana lavorativa di 5 giorni, la scuola del obbligo, le case popolari, le riforme agrarie ed una lunga serie di riforme sociali che portarono il popolo a seguire con grande amore il Duce. Non di minore importanza fu l'azione diplomatica che riportò la chiesa nel tessuto sociale della nazione. Da Porta Pia, la chiesa si era chiusa in se stessa ed aveva sempre rifiutato di riconoscere lo stato italiano e di partecipare alla sua vita. Mussolini riportò la chiesa nel tessuto sociale con la benedizione del Papa e l'acclamazione popolare. Ora davvero Tutto il popolo era fascista, tutto il popolo era nazionalista. 
Ma è pur vero che tutto il popolo divenne opportunista come nel 1860 : stare dalla parte dei nuovi padroni, ora poteva dare vantaggi e benefici proprio come  nel 1860. Ma se parliamo di riforme e sviluppo sociale, ha fatto più il fascismo in 10 anni che la monarchia dal 1860. 
Rispetto alla monarchia il fascismo fu molto più dinamico e deciso in tutto,  anche se usò gli stessi metodi e la stessa retorica:  ad iniziare dalla comunicazione nazionalistica, (l'Italia romana ed il popolo superiore a tutti) al mito degli eroi e del riscatto nazionale. In breve si ottenne un popolo pervaso da idee di potenza e di dominio nel sogno del impero (esattamente come nel 1882) e qualche milione di coloni partì per fa diventare Italia anche l'Africa. Come nel risorgimento si aizzarono le genti ad insorgere per riscattare le terre irredente, il sacro suolo della patria. Quanto rimpianto e serpeggiante nazionalismo provocano ancora oggi quegli scellerati proclami.  
Il fascismo operò sulle folle acclamanti una decisa educazione per "fare degli italiani" un popolo glorioso.  Anche i reali avevano iniziato a "fare gli Italiani" nel 1860 , ma lo avevano fatto per disporre del popolo ed usarlo nelle loro criminali ambizioni. 
Invece il fascismo si prometteva di educare il popolo ed elevarlo a rango mondiale, un rango pensato in funzione degli italiani, in funzione di orgoglio patriottico. 
Sempre dimentichiamo che il fascismo era un movimento socialista rivoluzionario e come tale ha operato. Il fascismo fu un prodotto di movimenti della sinistra nazionalista.

Ma allora se questo movimento era così sociale e giusto, se poteva governare con il quasi totale consenso del popolo, perché oggi lo si condanna ? Cosa ha mai fatto di sbagliato ?
Per poter rispondere occorre non essere stati educati con la retorica e conoscere il vero.

Secondo l'opinione generale, le colpe del fascismo sono quelle di avere perso la guerra, le colpe del fascismo sono ristrette a questo, ristrette all'alleanza con la Germania nazista. Le colpe del fascismo sono, nella pubblica opinione a dir poco irrisorie. Si pensa che la colpa maggiore fosse avere aiutato Hitler nelle sue mire di conquistare il mondo ed avere permesso ai tedeschi l'occupazione del suolo italiano . Dimentichiamo completamente che fu esattamente il contrario, furono i tedeschi a correre in aiuto degli alleati italiani. Dimentichiamo che le guerre di aggressione furono compiute dal italia in Africa, Grecia, Balcani. Guerre che aprirono 3 fronti inattesi e mai cercati alle armate tedesche, tre fronti fatali ai tedeschi

Purtroppo ben pochi italiani sanno dare una risposta  corretta ed esauriente, perché il pensiero corrente è stato distorto, costruito su favole puerili, per non vedere una realtà dolorosa. Allora si ritorna al patriottismo, alla liberazione dallo straniero e si condanna chi lo ha appoggiato. Ben diversa la realtà, ma la nostra educazione si fonda sulle stesse convinzioni ed opinioni sulle quali si è costruita e fondata l'Italia. Monarchica prima e fascista dopo. Una educazione lontana dalla realtà, una educazione che esalta ciò che crede di condannare

Noi utilizziamo la stessa ideologia che condanniamo. Rinneghiamo la monarchia ma educhiamo noi ed i nostri figli sulla sua retorica. Non ci rendiamo conto di avere opinioni che vengono dal educazione fascista, figlia della monarchia savoiarda. Il nostro territorio, le nostre menti sono dominate dai simboli, della comunicazione e del educazione monarchica. Le nostre menti sono dominate del educazione fascista, senza che ce ne rendiamo conto. 
Non si può esaltare il risorgimento e condannare il fascismo, è una contraddizione. 

In pochissime parole si può riassumere che: ogni volta che cantiamo l'inno nazionale, senza capirlo, esaltiamo tutto ciò che abbiamo condannato e rinnegato.

Questo è il motivo per il quale il popolo italiano non comprende ne il proprio passato ne il proprio presente : non si possono comprendere le contraddizioni 

Tuttavia rimane un fatto gravissimo. In Italia quasi a nessuno importa di comprendere il vero, ci si azzanna come tifosi da stadio per il proprio partito ( creato con la retorica post bellica), ma si rimane pronti a cambiare rotta quando il vento cambia. 
Come nasci vivrai.

(6) La favola della liberazione
Grazie alle sconfitte subite dal asse Roma Berlino nella seconda parte della 2 guerra mondiale, il regime fascista, iniziò ad indebolirsi. Fu così che le forze antifasciste  poterono insorgere, arrestare Mussolini e firmare la pace separata con gli americani. I tedeschi però liberarono Mussolini ed invasero la penisola, razziando e deportando beni e persone. Iniziò un periodo di lotta tremenda, una vera guerra civile durata quasi 20 mesi. Alla fine l'Italia insorta contro l'invasore, grazie alle formazioni partigiane, riuscì a liberare la penisola accogliendo festante le truppe alleate, l'Italia si era liberata dal fascismo e dagli invasori tedeschi. Il popolo italiano aveva pagato a caro prezzo la liberazione, i tedeschi operarono eccidi, rappresaglie e deportazioni nei campi di lavoro in Germania e le leggi razziali fasciste, contribuirono anche se in minima parte alla deportazione degli ebrei. Ma alla fine il carattere indomito del popolo italiano e la sua lotta per la libertà vinsero. La nuova repubblica italiana si fonda nella lotta per la libertà, nei valori della resistenza e nei valori democratici. Il popolo italiano fu vittima del fascismo, ma trovo in se la forza per riscattarsi e liberarsi da esso 
Le nuove forze politiche italiane si  sono fondate su questi valori, sulla libertà, sul diritto delle genti, sulla democrazia, contro le dittature e contro ogni forma di oppressione dei più deboli. 
Lo stato italiano scrive la costituzione, si fonda sul lavoro, sulle libertà democratiche esercitate da popolo attraverso il voto . Lo stato italiano ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie. 
La realtà 
Come abbiamo già visto, negli anni seguiti alla Grande Guerra, si era affermato il partito fascista, appoggiato dal re e da moltitudini di cittadini. Mussolini parlava una lingua conosciuta a tutti, parlava di patria, di riscatto, di esaltazione nazionalistica. Inoltre una vasta schiera di intellettuali con in testa Gabriele d'Annunzio lo seguiva e gli dava lustro. Mussolini riprendeva la retorica risorgimentale e la enfatizzava, cercando di educare il popolo a divenire orgoglioso, tenace, volitivo, Mussolini intendeva affermare il popolo italiano nel mondo ed iniziò la più vasta campagna di convinzione mai attuata prima. Abbinata alla propaganda, Mussolini attuò azioni di forza che debellarono la scarsa resistenza delle forze di opposizione troppo poco sostenute dal intero popolo.  
Il partito fascista veniva da movimenti rivoluzionari di sinistra e come tale attuò una vasta gamma di riforme e leggi per migliorare la vita sociale. Questa serie di riforme popolari abbinate al ritorno della chiesa nella vita sociale (patti lateranensi), convinse definitivamente anche i cittadini più scettici alla causa nazional fascista.  Se la politica di forza in ambito nazionale, aveva dato buoni frutti, in ambito internazionale portò invece una serie di problemi. 
Le rimostranze italiane per il mancato rispetto degli accordi segreti di Londra (Patto di Londra 1915) per i quali l'Italia aveva attaccato l'Austria, determinando l'esito del conflitto in favore degli alleati, infastidiva le potenze coloniali anglo francesi. 
Vinta la guerra, Francia ed Inghilterra erano fortemente impegnate nel tentativo di frammentare e distruggere in modo definitivo gli imperi centrali, considerati i più formidabili rivali nel dominio del mondo. L'ingordigia francese determinò una pace che spogliava di ogni bene e ricopriva di enormi debiti per risarcimenti la Germania, condannata a pagare alla Francia somme 5 volte il proprio valore. Si frammentò l'Impero austriaco creando nuovi stati, si requisirono le marine e ogni possedimento coloniale. L'italia rimase fuori da quel ingiusto orrendo banchetto ed il rancore crebbe nel popolo italiano aizzato dal fascismo. 

Mussolini intendeva prendersi con la forza ciò che non gli era stato concesso nei trattati banchetto di Parigi ed il popolo lo acclamava. Questo fatto non può essere dimenticato.

Il risentimento, l'antagonismo in campo coloniale verso la Francia e l'Inghilterra, portarono Mussolini e l'Italia ad avvicinarsi ai vecchi nemici tedeschi, per trarne vantaggio in chiave anti francese ed anti inglese. L'alleanza italiana con la Germania di Hitler aveva questo fine, proteggersi da eventuali attacchi francesi o inglesi in ambito coloniale : attaccare le truppe italiane, significava attaccare anche il potente alleato tedesco. Così poi accadrà davvero.

L'esaltazione nazionalistica del Elmo di Scipio, fondata sulla vittoria nella grande guerra, portò lo Stato maggiore italiano a progettare azioni belliche, in Africa, in Medioriente, nei Balcani ed in Grecia. Tutti convinti di rapide e facili conquiste, gli italiani partirono per Africa cantando "faccetta nera". Diverse divisioni di Soldati e centinaia di migliaia di Coloni si riversarono, in Libia e Corno d'Africa. 
Ma non va dimenticato che con il fascismo gli italiani tornarono su quelle terre  già invase, devastate e martoriate dal 1882 al 1915. Terre dalle quali gli italiani erano stati cacciati dopo anni di sanguinose ribellioni popolari.
I fascismo fece esattamente ciò che avevano fatto tutti gli altri governi precedenti ad iniziare da Crispi e Giolitti

Ora la politica di potenza italiana, doveva dimostrare al mondo la grandezza degli italiani e la loro invincibile macchina bellica. Si era convinti che L'Italia sarebbe presto divenuta il centro dell'Impero mediterraneo come aveva avuto in passato. "siamo ritornati per rimanere i segni dei nostri avi sono ancora qui e voi d'ora in poi dovrete ancora obbedire a Roma" Questo disse il generale Graziani al capo ribelle cirenaico Omar Muchtar . Tutti erano convinti, e lo furono fino al 1943, che Roma sarebbe diventata la capitale di un nuovo grande impero..... rimarrà una mera illusione .... rimane ancora oggi un triste rimpianto

Dopo l'invasione e la guerra che l'Italia fece contro lo Stato Etiope ( Membro riconosciuto del ONU), arrivarono monito e condanna dalla comunità internazionale. Come se ciò non bastasse in aggiunta arrivarono pure le sanzioni economiche ed il blocco navale delle merci. Questo fatto ottenne l'effetto di aumentare risentimento ed orgoglio ed al motto "chi se ne frega, noi tireremo diritto" il fascismo promulgò l'Autarchia e le campagne del grano tra l'acclamazione popolare. Per piegare la resistenza in Libia ( Tripolitania, Cirenaica, Fezzan) e nel impero Abissino ( Etiopia, Eritrea, Somalia) vennero impiegati ogni tipo di armi in grande quantità e Graziani mise in atto un primo esperimento di Guerra lampo. vennero operati stermini di massa e rappresaglie dove perirono decine e decine di migliaia di civlili (come la mattanza di Addis Abeba dove morirono in tre giorni di terrore oltre 30.000 anime) l'esercito italiano con l'uso di armi chimiche avvelenò tutta la Cirenaica ed il Fezzan ed estinse tutte le 9 diverse tribù nomadi: il totale stimato parla di 215.000 persone. I campi di deportazione e sterminio arrivarono ad oltre un centinaio, l'intento era quello di sostituire gli indigeni con i coloni italiani. Fu reintrodotta la schiavitù in Somalia ed Eritrea, mascherata con fasulli contratti di lavoro.  Vennero occupate le isole del Dodecanneso turco  e si minacciò esplicitamente la Turchia di imminente invasione sul suolo continentale.

Ma le brame di impero non si estinsero, la politica di potenza continuò con l'invasione del Montenegro e poi del Albania. Lo stato maggiore italiano sentendosi forte al fianco del potente alleato tedesco, attaccò la Grecia. "spezzeremo le reni agli ellenici" tuonò Mussolini che consigliato dai suoi generali ordinò l'attacco al Egitto in mano ai britannici.

Le mosse italiane in Africa diedero uno scossone alla situazione di stallo che si era venuta a creare con la resa della Francia . 
Cosa era accaduto nella primavera del 1940 : Un esercito formato da circa 3 milioni di soldati, francesi, inglesi, belgi ed olandesi si era attestato sul fiume Mosa a ridosso dei confini tedeschi ad ovest del Reno. Era stato elaborato un piano di invasione della Germania chiamato Piano Dyle, che venne però reso vano dal fulmineo attacco preventivo delle divisione corazzate tedesche che attraversarono le Ardenne ( giudicate impenetrabili dal panzer) ed aggirando la grande armata alleata distruggendola ed annientandola. 
A quel punto tutto era in stallo, la Gran Bretagna rimaneva l'unica nazione in guerra contro la Germania, però Hitler non voleva la guerra contro l'Inghilterra. Ma nemmeno voleva distruggere la Francia e le sue colonie. La Raf bombardava a tappeto le città tedesche da mesi, ma la guerra era ferma su ogni altro fronte, per la illusoria ricerca della pace che Hitler continuava ad offrire all'Inghilterra.

Quando l'esercito italiano attaccò l'Egitto (sotto il dominio inglese) per occuparlo, i britannici decisero che gli italiani in africa ci erano rimasti a sufficienza ed iniziarono un lento e lungo contrattacco, supportato dalle forniture statunitensi. Il contrattacco anglo americano cacciò gli italiani dalla Somalia, dal Eritrea, dal Etiopia ed in Egitto si preparava la grande disfatta italiana. Così Supportati dalla marina inglese, anche Greci ed albanesi sferrarono un contrattacco, ricacciando l'esercito italiano a rifugiarsi nelle asperità balcaniche. Ora tutti i fronti italiani erano in pericolo di essere travolti, si era aperta una enorme falla dal nord Africa, alla Grecia, fino ai Balcani, ora anche i confini tedeschi erano in pericolo, se la penisola italiana ed i Balcani fossero caduti in mano alleata. 
Così Mussolini obbligò Hitler ad intervenire in sua difesa aprendo ai tedeschi in rapida successione, immensi fronti difficilmente sostenibili, specialmente con un alleato incapace. Quelle furono le mosse vincenti per gli inglesi, perché gli italiani avevano portato l'alleato tedesco fuori, lontano dai propri confini, con centinaia di migliaia di km di fronte, senza punti di approvvigionamento. Anche buona parte della marina da guerra tedesca e parte del aviazione, dovettero essere spostate nel mediterraneo, per supportare e sostituire la quasi inesistente marina Italiana, incapace di controllare il proprio mare. 
L'incapacità e la debolezza del esercito italiano diveniva ora il grande problema per i tedeschi che si ritrovarono a dover sostenere le assurde guerre dell'alleato. Guerre mai cercate ne pensate, e di nessun interesse per la Germania. Hitler fu costretto ad inviare le sue truppe prima in Africa, poi nei Balcani ed in Grecia per salvare l'alleato dall'annientamento ed impedire che gli eserciti nemici arrivassero in brevissimo tempo a minacciare i confini nazionali. 
Questo aiuto all'alleato italiano sarà fatale ai tedeschi.
Nonostante le immense distanze, le truppe tedesche di Rommel fermarono la avanzata Inglese in Egitto, la marina tedesca riconquistò le isole greche ed in meno di un mese tutti i Balcani e la Grecia continentale tornarono sotto il controllo italo tedesco. Ma nonostante la grande abilità, efficenza e preparazione delle truppe tedesche, anche l'Africa Corp di Rommel era destinata a soccombere per la mancanza dei rifornimenti di carburante, armi e viveri che la marina italiana non riusciva a garantire alle truppe schierate in Egitto.. Anzi il canale di Sicilia, il Mar Ionio e tutto il Tirreno erano divenute zone franche per la marina inglese che operava quasi indisturbata, portando in Africa ingentissime quantità di armi e rifornimenti di ogni tipo. Così senza carburante, munizioni e viveri, Rommel dovette piano piano ritirarsi e inesorabilmente lasciare in mano anglo americana l'Egitto e la Libia ed imbarcarsi per la Sicilia. 
Settembre del 1943 era vicino e gli italiani si sarebbero presto arresi agli americani, lasciano sulle spalle di chi li aveva aiutati e difesi, tutto il peso di una guerra ingiusta, voluta ed iniziata dai re d'Italia nel lontano 1882. 

Liberazione dal occupazione tedesca ?
Risulta difficile, pensare che l'Italia sia stata vittima del espansionismo tedesco.
La presenza tedesca in Italia fu dovuta all'aiuto dato da Afrika Corps alle truppe italiane in Egitto. Un fronte che stava per essere travolto dal avanzata inglese. Un aiuto dato all'esercito italiano sotto la imminente disfatta totale 
Quella non era una guerra tedesca, non era un fronte aperto dai tedeschi. 
Un fronte solo italiano che era partito da molto lontano nello spazio (Eritrea e Libia) e nel tempo ( 1882) e che ora aveva portato i nemici ad invadere e distruggere la penisola. La presenza tedesca era dovuta alla difesa del alleato e sopratutto alla difesa dei propri confini. 
Ma il colpo di genio portò a rovesciare le carte : i nemici divennero alleati e gli alleati nemici.  Ai tedeschi rimase sulle spalle il peso di un fronte inarrestabile, di una guerra mai voluta, ma imposta per ragioni tattiche difensive. La colpa della guerra oggi è solo tedesca, su tutti i fronti.... ma è una menzogna.

Quegli stessi soldati e civili che sterminarono e deportarono  le genti in Cirenaica, in Triplitania nel Fezzan, in Etiopia,in Somalia, in Eritrea, quella stessa gente che reintrodusse l'uso della schiavitù nelle coltivazioni in Corno d'Africa, quando tornarono in Italia nel autunno del 1943 (dopo la resa), divennero partigiani e continuarono a razziare ed uccidere ancora nel loro paese. 

Una infinita moltitudine di assassini, stupratori razziatori, ladri, che erano stati per anni al servizio del regio esercito, rientrati in patria sono passati con i partigiani per fare vigliacche ed inutili imboscate a chi li aveva salvati solo pochi mesi prima. Quelle stesse genti assassine e senza alcuno scrupolo ne pietà, hanno continuato a razziare , torturare, violentare durante la guerra civile ed infine sono stati legalizzati e ridipinti come eroi salvatori della patria. Finita la guerra bastava avere la prova di essere stati partigiani per ottenere favori e posti di lavoro importanti, non importava a nessuno cosa avessi fatto prima nel "servire" la patria. Su questa gente abbiamo fondato il futuro.

Ma cosa accadeva in Grecia e Balcani  dopo la riconquista?    
Nel frattempo che la guerra divampava in nord Africa, Mussolini aveva ottenuto da Hitler il mandato per il controllo di gran parte del territorio greco e Balcanico. Così subito vennero distolti 500.000 soldati italiani dal fronte nord africano, il cui peso maggiore rimase sulle spalle tedesche. 
Mezzo milione di soldati italiani bene armati e supportati anche dall'aviazione (lontana dalle zone dove serviva ed infuriava la vera guerra) furono mandati nella
Carniola slovena, Dalmazia e Quarnaro croate, Montenegro, Albania ed Isole Greche, non per presidiare e controllare i Balcani, ma per compiere la più vasta operazione di pulizia etnica mai vista. Centinaia di paesi bruciati, esecuzioni di massa, torture, Razzie di ogni bene di sussistenza, e confisca di ogni bene di sopravvivenza, compresi i vestiti. Furono costruiti decine di campi della morte dove venivano deportati centinaia di migliaia di civili inermi destinati alla morte per fame e freddo. I fonogrammi dello stato maggiore italiano  ai presidi del regio esercito che occupava e martoriava Lubiana parlano chiaro "in Slovenia non si ammazza abbastanza" e sono prove incancellabili ( anche se sconosciute) 
Ben 18 lunghi mesi, durarono gli indicibili crimini perpetrati ogni giorno dai soldati italiani di ogni grado in quelle martoriate terre. Terre dove sono stati commessi migliaia di crimini orrendi da normalissime genti italiane. Esattamente come da decenni facevano soldati e coloni civili italiani in Africa.  
Quegli stessi soldati che sterminarono le genti balcaniche, quando tornarono in Italia nel autunno del 1943 (dopo la resa), divennero partigiani e continuarono a razziare ed uccidere ancora. Una infinita moltitudine di assassini, stupratori razziatori, ladri, sono stati legalizzati e ridipinti come eroi salvatori della patria. 
Quelle genti senza anima portarono dalla Slovenia il ricordo di una canzone che donne e bambini cantavano prima di essere bruciati vivi, impiccati o deportati ... quella canzone tradotta in italiano e cantata dai partigiani si chiama "Bella ciao" .... ma viene dalla Slovenia ed era cantata dai veri partigiani ... quelli sloveni. 
Se proprio di liberazione dobbiamo parlare.... beh allora dobbiamo parlare della liberazione dagli italiani  


(7) L'Italia Repubblicana, favola del Popolo Sovrano.
Finita la guerra e liberata l'Italia dal fascismo, le forze democratiche che avevano liberato il paese dalla dittatura, ripristinarono la normalità ed avviarono un processo di riforme democratiche che avrebbero dovuto portare l'Italia ad allinearsi con le grandi democrazie occidentali. (La decisione di cambiare il sistema amministrativo dello Stato, era già stata presa a giugno del 1944, un anno prima della fine della guerra). Così il 2 giugno 1946 gli italiani furono chiamati ad esprimersi sul loro futuro attraverso un referendum. Si doveva scegliere tra un Italia guidata da una Monarchia parlamentare oppure optare per una repubblica amministrata da ministri e senatori eletti dal popolo  col suffragio universale. 
In questo modo il potere sarebbe passato nelle mani del popolo che lo avrebbe esercitato attraverso il proprio voto. L'esito del referendum fu incerto fino al ultimo momento, ma alla fine vinse la scelta repubblicana (qualcuno ancora oggi afferma che ci furono brogli) : 12.718.641 voti repubblicani, 10.718.502 voti monarchici. Così la monarchia venne esautorata ed i reali vennero invitati ad andarsene per non creare tensioni sociali. (quasi metà del popolo li aveva votati). Fu così fondato il nuovo stato con un sistema bicamerale, formati i partiti e stilata la Costituzione. La prima Repubblica democratica italiana mosse così i primi passi il giorno 18 giugno 1946.
La realtà
Non è così semplice, si è manipolato e cancellato il passato, svuotandolo della verità e riempiendolo di falsa retorica. Su queste basi si sono costruite le ideologie che reggono lo Stato. Pilastri che poggiano su terreni inventati. Anche tutto il sistema partitocratico e le ideologie di partito si fondano sullo stesso terreno. Si fondano sulla manipolazione della verità, sul falso. 
Vediamo come si è potuto creare tutto questo: 
Abbiamo potuto capire con quale relativa facilità il fascismo era salito al potere, contrastato soltanto dai rivali rivoluzionari comunisti filo-sovietici. 
Abbiamo potuto capire come ci sia stata una linea continua di pensiero che ha unito, il risorgimento, la Grande Guerra ed il fascismo. Una linea di pensiero condivisa dai governi, dai partiti, dagli intellettuali, e dal popolo a partire dalla nascita del regno nel 1861, ma addirittura ancora prima con la propaganda rivoluzionaria del 1848. 
Un filo esile divenuto corda e poi cavo d'acciaio.  Quel filo rappresenta l'ideologia ancora corrente, formata da tutta la retorica risorgimentale cresciuta a dismisura nel fascismo ed arrivata fino ad oggi.
La grande guerra non ha interrotto il filo risorgimentale, anzi lo ha rafforzato, facendone una vera possente corda. 
Nemmeno il fascismo ha reciso quel filo divenuto il principale aggregante, la base su cui fondarsi. Il fascismo ha scalato le vette del potere utilizzando sia il filo risorgimentale, che i suo rappresentante, il Re. 
Col fascismo il filo è divenuto un cavo d'acciaio che lega oggi trasversalmente tutti i ceti e le classi sociali, imprigiona le tradizioni, l'educazione di 150 anni e come il filo d'Arianna riconduce sempre alle origini, al sempre esaltato inno nazionale ed ai suoi antichi significati .
Quel filo divenuto enorme cavo d'acciaio, rappresenta il pensiero e le convinzioni comuni, dove tutti erroneamente si ritrovano . 
Risulta perciò del tutto normale ritrovare quel filo ancora intatto nella repubblica. 
Il nuovo Stato nato il 18 giugno 1946, fu formato da politici, militari, genti di ogni strato sociale, aventi tutti una formazione mentale derivata dalla vecchia retorica. Una enorme moltitudine di persone, la quasi totalità del popolo, esalta ancora le ideologie monarchiche e fasciste, perché fanno parte del educazione ricevuta. Quelle ideologie retoriche, fanno parte della comunicazione risorgimentale, fanno parte della comunicazione fascista e sono le stesse con le quali siamo cresciuti. Osserviamo bene i monumenti ai caduti, i sacrari, ascoltiamo l'inno nazionale, ascoltiamo i discorsi patriottici dei politici, dei tifosi, ascoltiamo cosa si dice nelle commemorazioni, ascoltiamo cosa si dice nei raduni militari. Quel filo ci lega ancora tutti, ci imprigiona e ci impedisce di vedere la realtà, di conoscere il nostro passato e di comprendere il presente.

A molte persone queste affermazioni sembreranno paradossali, simili ad enormi contraddizioni.
* Come si può affermare che uno stato democratico, che fa parte della Nato, sia fondato su ideologie dittatoriali. 
* Come potrebbe una repubblica fondarsi sul ideologia monarchica ?
* Perché mai le potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale, avrebbero permesso una simile anomalia, se alla Germania è stato fatto addirittura un processo ? Non è infatti esistita una Norimberga italiana..

Eppure proprio questa è la enorme contraddizione. Per questo motivo non si comprende il vero. Non è possibile approvare ed accettare una cosa ed anche il contrario di essa. Queste sono le contraddizioni che accecano le menti. 
Ma anche ammettendolo per un momento, perché mai  esisterebbe tutto questo ?


Esistono quattro grandi motivi per questa anomalia :

(1) Finita la seconda guerra mondiale, la penisola italiana si è venuta a trovare in un punto nevralgico tra i due blocchi vincitori della guerra. (Nato e Patto di Varsavia). Sebbene gli americani avessero occupato la penisola, esisteva pur sempre il forte pericolo di una rivoluzione comunista, un pericolo amplificato dalla possibile estensione della rivoluzione comunista anche nella Yugoslavia di Tito ( dove esisteva già il comunismo dal volto umano, non allineato alla Russia). 
(2) La verità storica sulla formazione dello Stato italiano e sulla grande guerra, sono enormi armadi carichi di scheletri . Meglio tenere chiusi quegli armadi e dire che essi contengono biancheria pulita e profumata di eroismo. Vedi post "La Grande Minaccia" Non si poteva certo svelare come Garibaldi conquistò il sud Italia e chi lo ha finanziato. Non si potevano certo svelare i retroscena che hanno portato alla Grande Guerra ed al Patto di Londra. Perciò la retorica monarchica proteggeva le verità inventate e gli inganni degli alleati 
(3) Il mondo usciva da due immani catastrofi, l'una conseguente all'altra. I motivi che hanno portato a queste catastrofi sono ancora negli archivi top secret. 
Dove esiste segreto esiste inganno e la verità è lontanissima. 
Fare luce sulla vera storia italiana, significava minare il castello di verità inventate costruito dai vincitori a partire dalla metà del 1800. Vedi Post "La Formidabile Minaccia" Quel castello doveva essere protetto e non minato, le verità scomode dovevano essere ficcate in quegli armadi pieni di scheletri. La storia d'Italia che abbiamo imparato era la chiave di volta di questa costruzione, non si poteva certo distruggerla e provocare un effetto domino che avrebbe distrutto tutto il castello. Molto più conveniente per gli alleati la retorica savoiarda e fascista, piuttosto che la verità
(4) I Vincitori dettano le regole ai vinti : La Storia deve essere insegnata come dicono i vincitori, secondo le loro convenienze. Gli armadi degli scheletri devono rimanere chiusi e la verità deve rimanere Top secret. Una sola versione storica viene accettata : Il sistema democratico occidentale dopo 50 anni di guerre, ha sconfitto le grandi monarchie strangolatrici del mondo. Monarchie infernali e diaboliche che erano quasi riuscite a sottomettere l'intero pianeta. Così deve essere insegnato. Esiste un solo colpevole che è stato vinto ed i vincitori sono le eroiche forze del bene liberatrici del mondo. Questa è la chiave di lettura della storia del ultimo secolo, questa abbiamo imparato. 
I vincitori dettano le regole ai vinti, e chi accetta queste regole ottiene veri grandi vantaggi, denaro, protezione, cancellazione delle colpe passate, gli ex nemici diventano amici salvati dal demonio  ... basta non aprire quegli armadi  .... i vinti non hanno diritto alla verità, nessuno ha diritto alla verità.

Oggi la Storia che si insegna in ogni nazione è stata standardizzata, uguale ovunque. La falsa storia del unità italiana la conoscono uguale anche nel resto del mondo, come noi conosciamo la falsa storia degli altri paesi. La retorica standardizzata anziché la storia reale, sono il credo planetario. 
Il pensiero collettivo planetario è frutto di precisa educazione, una precisa educazione al falso. 

Per questi motivi, l'Italia non ricevette nessuna condanna ne subì processi. Addirittura venne salvaguardato il partito fascista come valido antagonista ai rivoluzionari rossi. 
Capi di stato maggiore come Badoglio e Roatta, responsabili delle stragi più efferate ( si parla di milioni di vittime), vennero riabilitati e furono loro consegnate, ricchezze, beni e onori. Le gesta criminali vennero descritte come eroiche ed oggi sono testimoniate nei monumenti che veneriamo.  
Dal lontano 1882, tutti i Crimini e le vergognose colpe di migliaia di militari e civili italiani, avvicendatisi per 4 generazioni a martoriare e sterminare 13 popoli, furono cancellate. Cancellata l'estinzione delle 9 tribù cirenaiche ( 210.000 persone). Cancellata l'estinzione delle tribù nomadi del Fezzan ( 30.000 persone) Cancellate le centinaia di deportazioni e lo sterminio dei popoli Tripolitani. Cancellati gli stermini ed il terrore in Etiopia, in Eritrea, in Somalia ( si parla di milioni di persone). Cancellato il ripristino della schiavitù in Eritrea e Somalia, Scomparsi le decine di campi della morte italiani in funzione dal 1882 al 1943. Cancellata, la guerra alla Grecia ed i relativi eccidi, operati dal esercito regolare italiano. Cancellata la pulizia etnica in Slovenia, In Dalmazia, nel Quarnaro, in Montenegro, in Albania. Cancellata l'invasione del Egitto e la guerra alla Turchia. La Grande magia :
Fino al 8 settembre 1943, in tutti i Balcani erano impiegati 500.000 soldati italiani per eliminare le popolazioni slave e sostituirle con coloni italici. (milioni di vittime) 
Ma, Questo ancora oggi comprendiamo :  Fino al giorno 8 settembre 1943, gli italiani nei Balcani erano tutti feroci fascisti .... poi ... arrivò quel giorno ed i fascisti scomparvero .... al loro posto apparvero i partigiani..... Incredibile ! Una schiera di 500.000 infernali assassini  si erano dissolti nel nulla. Una magia.
I crimini dello stato maggiore italiano lungo 4 generazioni, sono ben più gravi e numerosi di quelli nazisti, ma i fascisti travestiti, ora facevano comodo agli alleati vincitori. 
Inoltre Mussolini con la sua politica imperialista aveva  loro permesso la vittoria, impegnando le potenti armate tedesche, corse in aiuto del alleato, su migliaia di km di fronti lontanissimi dalla Germania. Fu Mussolini a mettere in difficoltà Hitler aprendogli 3 immensi fronti e permettere così agli alleati di vincere la guerra. 
Quindi
* La situazione imponeva agli alleati Nato di non operare condanne che potevano spingere tanta gente nelle braccia del comunismo e potevano porre la penisola in pericolo di invasione o forte influenza russa ( vedi Corea e Vietnam). 
* Fu perciò evitata al popolo la necessaria presa di coscienza del passato e fu creata una verità lontana dal reale. Così 'Italia divenne una sorta di vittima del nazismo e di pochi gerarchi fascisti. 
* Paradossalmente il fascismo venne si condannato e fu bandita la sua apologia, ma allo stesso tempo il nuovo fascismo venne conservato come forza di governo.
* Altro paradosso (utile alla nuova situazione) fu quello di esaltare le azioni militari italiane, facendole passare come eroiche e non come crimini: Come dire i crimini li hanno commessi i pochi fascisti in pochissimo tempo, i soldati invece furono eroici e buoni. Si dimentica completamente che furono invasioni ingiuste e cariche di crimini, operate dal esercito italiano dal 1882 e non da milizie fasciste.
* Si doveva rinsaldare lo spirito e l'onore di patria e qual migliore mezzo della retorica risorgimentale si poteva trovare ? La liberazione del sacro suolo di patria, dal invasore germanico. Il popolo italico passava così dalla colpa più vergognosa, dal umiliazione più cocente, alla redenzione, nella lotta per il riscatto, nella lotta per la liberazione. Nella sostanza l'Italia risultò essere anch'essa vittima del nazismo, al quale vennero addossate tutte le colpe. 
* Si dimenticò completamente che il fronte arrivato sulla penisola, era partito dalla ritirata italiana in Egitto. Nonostante l'aiuto tedesco la ritirata era stata inevitabile ed i soldati germani che erano andati a soccorrere l'alleato ora si ritrovavano sulle spalle tutto il peso di un fronte mai cercato ne voluto. Quei soldati erano ora i cattivi invasori, non coloro che erano andati in aiuto di un alleato traditore, era loro la colpa delle distruzioni che l'aviazione alleata infliggeva alle città italiane. 
* Si esaltarono le azioni italiane in Grecia, in Egitto, ad El Alamein, dimenticando completamente che erano azioni di un esercito invasore (i soldati sono buoni ed eroici, i nazi-fascisti sono criminali). Davvero si è convinti che il soldato italiano non era fascista, ma serviva la patria. Se la causa per la quale i soldati ed i coloni civili combattevano era sbagliata e fascista, essi non portavano colpe, servivano la patria .... ciecamente facevano il loro eroico dovere. 
* Gli italiani sono brava gente ed i tedeschi cattivi sanguinari è la conclusione di questa prima manipolazione della realtà, che porta lontano dalla verità. 
(I veri motivi della seconda guerra mondiale sono ben lontani dal essere capiti) 
* Così abbiamo imparato che se gli italiani sono brava gente, allora le colpe sono di pochi degenerati ed ingenui, vittime anch'essi del mostro dei mostri, tale Hitler. Oggi si crede che la lotta per liberare il mondo da questo mostro sia quindi anche italiana e si deve necessariamente parlare di liberazione. 
* Si crede che il valore di questa lotta patriottica che pensiamo sia stata sostenuta da quasi tutto il popolo italiano, sia oggi il fondamento irrinunciabile della nuova Italia. I partigiani sono divenuti grandi eroi e la realtà è stata definitivamente distorta, capovolta. Nessuna memoria reale rimarrà, nessun armadio aperto.
Le Fondamenta.
* Distorta la realtà, cancellato l'ingiusto passato collettivo italiano, riabilitata, la schiera infinita di criminali lungo un secolo, si dovevano gettare le fondamenta del nuovo Stato italiano. Uno Stato,  membro strategico del alleanza atlantica. 
* Doveva essere fondato un sistema oligarchico capace di tenere sotto controllo un popolo educato a credere alle favole  che non avrebbe mai capito la realtà. 
* Si progettò quindi una Repubblica partitocratica, facile da controllare nella quale la monarchia non avrebbe avuto spazio e perciò divenne il capro espiatorio. 
* Nacquero quindi i nuovi partiti, tra i quali anche il Movimento sociale che era in pratica il nuovo partito di ispirazione fascista. 
* Ogni partito si costruì la propria ideologia,  creandola
(A) Sulla retorica monarchica e patriottica - 
(B) Sulla distorsione del reale passato, - 
(C) Sulle retoriche populiste del cristianesimo e dell'emancipazione operaia - 
(D) Sulla difesa degli interessi nazionali. 
* A guidare i partiti e le istituzioni andarono sempre le stesse persone di pochi anni prima, rinnovatesi nella nuova situazione partitocratica. 
* I vari partiti elaborarono ideologie che si fondano su realtà inesistenti, su un passato distorto e su ideologie costruite con la retorica di partito. 
Ben poche capacità di amministrazione ed innovazione. 
Ben poche capacità legislative ( l'ordinamento è ancora quello fascista). 
Tutto riprendeva con i soliti vizi originati dalla monarchia sabauda e usati dal fascismo : corruzione, clientelismo, confusione, imbrogli, inefficienza, inciviltà, furti legali 
* Create le identità dei partiti, iniziò la disputa per il consenso, ed i sistemi di marketing politico catturarono le genti prese in ciechi antagonismi che mortificano sempre la ragione in favore del fanatismo da stadio.
* Questo è in sostanza il sistema partitocratico italiano : elaborato su di un passato inesistente e distorto, creato su ideologie costruite con la retorica del marketing politico e superate dai tempi, affidato a personaggi di scarse capacità amministrative, ma perfetti nel ruolo di profittatori. 




Friday, March 9, 2018

Trento e Trieste : le Città Rubate

Trento e Trieste :

Impariamo la Storia e non la Retorica

per conoscere il passato e comprendere il presente




Che cosa abbiamo imparato

A scuola abbiamo imparato che per liberare Trento e Trieste dal giogo austriaco, si è dovuto partecipare alla 1° guerra mondiale e difendere i confini italiani dall'invasione austriaca.

Con la fine della Grande Guerra si è potuto liberare anche la regione Alto Adige e portare i confini nord italiani fino al Brennero

Purtroppo però il sacrificio italiano nella Grande Guerra non è stato premiato come doveva e l'Italia è rimasta "mutilata" di tutta la regione Istriana, di tutta la Dalmazia e di tutto il Quarnaro . Le città e le provincie di Fiume, Pola, Zara, Spalato, Ragusa, Veglia, sono rimaste ingiustamente fuori dal territorio nazionale.

Questo è ciò che abbiamo imparato a scuola e questi concetti sono la base della nostra conoscenza del recente passato.

Altri concetti molto diffusi dicono:
  • Il popolo italiano discende dalla antica Roma e dalla sua grande civiltà.
  • Il Popolo italiano è sempre esistito, ma per tanti secoli è stato sottoposto al dominio straniero, finché con l'aiuto dei Savoia ha trovato la forza di riscattarsi e liberare la maggior parte delle terre irredente, lungo un epoca chiamata risorgimento. 
  • La nazione italiana è individuabile dove si parla italiano o un dialetto derivato dalla lingua latina, come ad esempio il Ladino, il romancio, il cimbro, il friulano, non importa la percentuale.
Quanto di tutto questo appartiene alla Storia e quanto appartiene alla Retorica ?
Andiamo a scoprirlo !

Se vogliamo analizzare i nostri concetti su questi temi dobbiamo necessariamente comprendere questi significati e differenze :
  1. Che cosa Significa  PATRIA
  2. Che cosa significa  POPOLO
  3. Che cosa significa  NAZIONE
  4. Che cosa significa  STATO
  5. Che cosa significa  ITALIA

Patria  significa terra dei propri padri, dei propri avi, la terra dove si è nati e cresciuti. 
Popolo significa un insieme di genti, accomunate da una etnia, da una storia comune, da comuni usanze, modi e costumi, accomunate da fratellanza, fedeltà ed unità, accomunate da una lingua comune 
Nazione significa la terra di un Popolo, il territorio dove un popolo affonda nel tempo le sue radici e le sue origini.
Stato significa una entità che amministra e governa un territorio composto da una o più Nazioni
Italia è uno Stato. Un entità creata con guerre lungo un periodo di 70 anni, che amministra e governa un territorio i cui confini sono stati definiti con la ragione delle armi e dove vivono diversi popoli. 

Ora che abbiamo chiarito e definito i concetti base da applicare alla nostra analisi procediamo con la verifica delle nostre convinzioni .
  1. (1) Possiamo affermare che Trento e Trieste fossero terre irredente, appartenenti alle Nazioni ed ai Popoli italiani ? La risposta si trova nella storia delle due città
Trento : capoluogo di una antica provincia Retica romana, dove si insediarono diversi popoli provenienti dalle invasioni barbariche e da migrazioni varie. Verso il 1.100 nel ambito del sacro romano impero, allo scopo di amministrare ed evangelizzare la regione alpina dolomitica vennero creati diversi Principati Vescovili a Trento e Brixen,  dove fu fondata la 1° università teologica. La grande svolta storica avviene nel 1259 con Mainardo I che su incarico del Imperatore ricevette i poteri dal Principe Vescovo di Trento è trasformò il vasto territorio alpino in Contea. La contea progredì velocemente con ricchezza, buon commercio e grandi produzioni agroalimentari. Il buon governo dei Tirolo passò agli Asburgo nel 1363 quando Margherita l'ultima dei Tirolo e parente dei Duchi d'Austria, morì vedova e senza eredi. Il progresso non si arrestò con i nuovi reali, ma anzi si incrementò con nuovi grandi mercati ad est. Arrivarono poi i tempi delle riforme Teresiane, ma sopratutto le leggi e gli ordinamenti di suo figlio Giuseppe che col Giuseppinismo ammodernò tutto l'impero. dopo la metà del 1700 l'istruzione divenne gratuita ed obbligatoria dal 6 ai 12 anni, come pure l'assistenza sanitaria. Venne istituita la carta dei diritti del cittadino e l'abolizione dei privilegi a clero e nobili. Scomparve lo sfruttamento della mezzadria, si costruirono scuole, ospedali, conservatori, università e cimiteri. Si promulgò il diritto di culto, di cultura e di lingua. Vennero finanziate dallo stato le attività imprenditoriali, venne istituito un sistema di credito e di controllo su di esso. Tante altre leggi portarono il grande impero a precorrere i tempi di 2 secoli, sopratutto in termini di diritti umani e di convivenza multietnica.  (vedi il  post Mitteleuropa la buona anomalia mondiale). La contea Tirolese era entrata nella grande Mitteleuropa. Per secoli ricchezza e progresso nella pace furono le condizioni di vita dei popoli del Tirolo nel Impero austriaco. Nessuna ribellione nei secoli. Quando napoleone entro con le sue armate in Tirolo, anziché essere acclamato fu affrontato dal popolo e da Andreas Hofer. Nemmeno nel 1848 quando un piccolo esercito di mercenari lombardi e garibaldini penetrò in trentino fino ad Arco, vi fu ribellione all'Austria. La popolazione voltò le spalle ai "liberatori" e chiamò in soccorso i soldati arrivati da Trento. Quando nel 1914 iniziò la grande guerra, i trentini tirolesi partirono per il fronte austriaco. Poi  quando nel 1915 l'Italia fece guerra all'Austria, il fronte correva lungo tutto il trentino, una condizione insostenibile per l'esercito austriaco se la popolazione trentina fosse stata ostile. Se davvero il trentino fosse stata terra italiana da liberare, la linea di fronte austriaca si sarebbe trovata totalmente in territorio nemico, circondata e senza possibilità di combattere. Ma non andò così, nessuna azione di sabotaggio o partigiana,. Nel 1915 ben 60.000 soldati di Trento combatterono contro le truppe italiane con l'esercito austriaco. Nel 1915 un gran numero di trentini non chiamati alle armi per limiti di eta si arruolarono volontari nel esercito austriaco. 12.000 furono i volontari trentini di lingua italica che combatterono controo le truppe italiane.       Ma questo non è un fatto anomalo, quei soldati difendevano la loro patria dagli invasori. La loro patria era l'Austria da ben 32 generazioni. Lungo tutta la guerra, per ben tre anni, il trentino rimase terra austriaca, finché la guerra finì. 
  • Quindi Trento rimase Tirolese per sua volontà per ben 6,5 secoli, ma se consideriamo il periodo iniziale dei Principi Vescovi, i secoli di convivenza multietnica diventano 8 . 
  • Per 30 generazioni, la Patria dei trentini fu la regione Tirolo, quando l'italia ancora non esisteva.
  • Per secoli Trento rimase fedele ai Tirolo, nei periodi più difficili e durante tutta la guerra che avrebbe dovuto liberarla.
Guardando il suo passato, possiamo affermare che il popoli di Trento e della sua provincia appartengano ad una nazione Italiana ? Possiamo affermare che la terra dei padri dove il popolo trentino affonda le sue radici sia da ricollegare in qualsiasi modo ai Savoia ed al nostro concetto di Italia ?
Non è forse più corretto affermare che la patria dei Trentini fosse una regione multietnica parte di una grande civiltà Mitteleuropea ? 
Ben 40 generazioni ce lo ricordano.

Trieste : città romana sulla via per i Balcani, fu parte della provincia Retica di oriente. Fu amministrata e sfruttata dai Patriarchi che detenevano il potere temporale e spirituale ad Aquileja. Nel 12° secolo, Trieste cadde vittima dell'aggressiva espansione veneziana che ne saccheggiava beni e ricchezze impedendole ogni forma di sviluppo. A metà del 1300 tramite un plebiscito popolare, Trieste chiese a Vienna di entrare a far parte del impero Austriaco. 
L'Austria accolse Trieste proteggendola dalle scorribande veneziane e creandovi un grande porto commerciale. Così i triestini iniziarono a prosperare in una vasta realtà europea. Successivamente Trieste divenne Porto franco ed affluirono nella città immense ricchezze e merci da tutto il mondo. Come Trento, Trieste visse nel Giuseppinismo del 1700 un epoca di grande progresso e ricchezza che la portò ad divenire una delle città più ricche ed al avanguardia del pianeta. La ricchezza, il buon governo, il diritto dei popoli e la buona convivenza multietnica sono ancora oggi testimoniate dai palazzi, dalle differenti chiese, dagli ospedali, dalle differenti scuole, dalle strutture commerciali, artigianali, industriali e di comunicazione che formavano questa ricchissima città collegata a tutto il nord Europa. Una città dove avevano sede le grandi compagnie finanziarie ed assicurative, dove arrivavano ogni giorno navi con enormi carichi di merci pregiate destinate ai mercati continentali.
Arrivarono poi gli anni delle rivoluzioni del 1848 e 1849 che misero in pericolo sia Vienna che Budapest, ma Trieste rimase fedelissima e le sue strutture commerciali vennero utilizzate per l'emergenza. Per la sua fedeltà Trieste venne premiata dagli Asburgo con lo status di Città-Stato, al pari dei Land.
Come Trento anche Trieste, nel 1914 fu coinvolta nella grande guerra e parte dei triestini partirono per il fronte austriaco in Serbia. Quando nel 1915 l'Italia fece guerra al Austria, il fronte si trovò a pochi km dalla città. Il fronte correva lungo tutto il Friuli e la Carnia, una condizione insostenibile per l'esercito austriaco se le popolazioni triestina, carnica, istriana fossero state ostili al Austria. Se davvero Trieste e l'Istria fossero state terre italiane da liberare, la linea di fronte austriaca si sarebbe trovata totalmente in territorio nemico, circondata e senza possibilità di combattere. Ma non andò così, nessuna azione di sabotaggio o partigiana, nulla per ben tre anni, Trieste rimase inviolata terra austriaca, finché la guerra finì.

  • Quindi Trieste divenne e rimase Austriaca per sua volontà lungo ben 5 secoli. 
  • Per 20 generazioni, la Patria dei triestini fu il Land Austriaco Litorale Adriatico dove convivevano con tante altre etnie
  • Per 500 anni Trieste rimase fedele agli Asburgo, nei periodi più difficili e durante tutta la guerra che avrebbe dovuto liberarla.
Guardando il suo passato, possiamo affermare che il popoli di Trieste e di tutto il Litorale Austriaco appartengano a ciò che noi intendiamo come nazione Italiana ? Possiamo affermare che la terra dei padri, dove il popolo triestino affonda le sue radici, sia da ricollegare in qualsiasi modo ai Savoia ed al nostro concetto di Italia ?
Non è forse più corretto affermare che la patria dei Triestini fosse una regione multietnica parte di una grande civiltà Mitteleuropea ? 
Ben 20 generazioni ce lo ricordano.

(2) Possiamo affermare che la regione Alto Adige fosse terra irredenta, appartenente alla Nazione ed al Popolo italiano ? La risposta si trova nella sua storia

Alla regione che conosciamo come Alto Adige, è stato cambiato il Nome in epoca fascista. Nella realtà il suo nome è Tirolo e faceva parte della Contea Tirolese, che comprendeva anche Trento. La sua storia è esattamente uguale a quella della regione trentina, cioè la Storia della Contea Tirolese. Il capoluogo della regione era Brixen, rimasto a lungo capitale dello Stato Tirolese e Bolzano ne era il Centro commerciale. A differenza di Trento, in quello che oggi chiamiamo Alto Adige, la popolazione è sempre stata di lingua tedesca, e ladina. 

  • Quindi la regione Alto Adige nella realtà si chiama Tirolo del sud, da sempre popolata da genti germane. Fondata nel 1100 è rimasta volontariamente 8 secoli in ambito Austriaco.  L'appartenenza allo stato italiano è stata forzata con la ragione delle armi ed è stata una delle ingiustizie della Grande Guerra
(3) Possiamo affermare che le regioni Istria, Dalmazia, Carnia e Quarnaro fossero terre irredente, appartenenti alla Nazione ed al Popolo italiano ? La risposta si trova nella loro storia.

Ai primi anni del anno 1000, il Doge veneziano Orseolo, stipulò un accordo con l'imperatore romano di oriente a Costantinopoli. Nell'accordo Venezia garantiva la protezione marittima al impero romano di oriente, in cambio dello sfruttamento gratuito delle risorse che si trovavano sulla costa e sulle isole adriatiche dalla Grecia a Trieste. Quell'accordo fu la fortuna di Venezia e del suo ricco futuro. Una immensità di materie prime gratuite erano li in attesa di essere raccolte. Così la già potente Venezia, insediò colonie lungo la costa e le isole, dove mandava poveri friulani a lavorare e produrre ricchezze per i suoi signori e commercianti. Gli insediamenti coloniali sulle isole e la costa adriatiche vennero organizzati, amministrati e presidiati con eserciti e gendarmi. Tuttavia rimaneva un territorio ostile, abitato da popolazioni Croate, Liburne, Illiriche, Carniche, Dalmate che non erano così sottomesse o felici di esserlo. Era la loro terra e qualcuno con la forza stava portando via ogni bene. I principali centri insorsero più volte e Fiume riuscì a cacciare i veneziani con l'aiuto del Austria. Tuttavia era una lotta impari, troppo potente era Venezia. Le popolazioni balcaniche cercarono di contrastare la flotta veneziana con navi pirate, Gli Usocchi divennero grandi eroi agli occhi delle popolazioni balcaniche, ma vennero distrutti con le loro navi e la loro fortezza stanziata a Senji. Eroica fu Zara che insorse 37 volte e 37 volte fu distrutta. Diversi secoli durò il dominio veneziano e quando napoleone riuscì a sconfiggere la serenissima i Balcani tornarono liberi.     
 Ma fu una breve tregua, perchè già nel 1919, finita la Grande Guerra  parte di quelle terre furono poste sotto la sovranità del Italia. (che per questo ed altri sogni di dominio era entrata nel conflitto) Ma il peggio doveva ancora avvenire col l'epoca fascista che operò le più feroci pulizie etniche per fare scomparire le popolazioni slovene, e Croate dal Balcani. l'apoteosi fu nella metà della 2° guerra mondiale 
Per 18 mesi da aprile 1942 a settembre 1943, oltre mezzo milione di soldati furono tolti dal fronte africano (lasciato sulle spalle dei tedeschi) per operare nei Balcani ( Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Kosovo) la più feroce e furiosa pulizia etnica che il mondo abbia mai conosciuto (vedi Post "I Fantasmi di Lubijana). Finita la guerra quei crimini furono nascosti e protetti dal silenzio e dalla censura, con benestare degli americani timorosi di Tito e del comunismo.
Le popolazioni di lingua veneta e friulana presenti nei Balcani, ieri ed oggi risalgono agli insediamenti forzati veneziani, ma costituiscono ed hanno sempre costituito una minoranza della popolazione balcanica. 

  • Quindi le regioni Adriatico balcaniche sono state a lungo terra di sfruttamento e dominio veneziano, dove la serenissima ha impiantato colonie per rubare ricchezze e materie prime alle popolazioni che abitavano quelle terre e quelle migliaia di isole. Prima Venezia e poi lo Stato italiano hanno operato ogni tipo di oppressione e crimine ai danni dei popoli balcanici. Non si può certo affermare che quelle terre siano riconducibili ad una nazione italica, alle radici dei Savoia, che provengono da oltre le alpi .... quelle ad ovest.